Era il 1996 quando il “ciclone invase” le sale cinematografiche di tutto il paese.
Un film che portò sul grande schermo l’allegria della vita e la bellezza della Toscana.
Una pellicola dalle tante Nomination, tra cui sette David di Donatello, Il Ciclone” è stato un film che ha segnato un’epoca, fu un record nella stagione cinematografica 1996/1997 incassando oltre 75 miliardi di lire.
Il Ciclone è sicuramente il film più bello di Pieraccioni, il film che ne conferma, dopo il debutto con i Laureati, la bravura non solo attoriale ma anche registica e di scrittura.
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Una grande pellicola che ha fatto la storia della commedia italiana, regalando la consacrazione al grande pubblico della giovane coppia Ceccherini- Pieraccioni. La innata simpatia toscana che caratterizza i due artisti perfora lo schermo con tutta la sua ilarità rendendo il film unico nel suo genere.
Come dimenticare quel famoso gesto del “piripì” della simpaticissima Tosca d’Aquino nella parte dell’erborista Carlina innamoratissima di Levante ( il ragioniere interpreato da Pieraccioni), diventato d’uso comune come simpatico saluto a mo “di sfottò” tra amici e fidanzati.
Quel semplice gesto insieme a tutto Il Ciclone” entrò nel cuore di tutti.
Quando si dice la leggerezza della spensieratezza.
Il film è di quelli scaccia pensieri, una storia leggera, ricca di amore, romanticisimo e che ti stampa il sorriso sulla faccia per novanta minuti.
Sentimenti che ballano per tutta la pellicola al ritmo di dolci e suadenti musiche spagnole. Spagnole come tutte quelle ballerine che capitano per caso nella cascina dove abita Pieraccioni.
Il Film
La Trama ci racconta una storia dovuta “al caso”; Una moderna fiaba romantica dove ad essere il Cenerentolo della storia è il protagonista, il tranquillo ragioniere di provincia Levante, che vive in un paesino nella provincia di Firenze.
La sua vita è semplice senza particolari pretese , fino al giorno in cui arriva il tornado(il ciclone appunto): un autobus con sei ballerine di flamenco spagnole stravolgeranno la sua vita per sempre.
Ma per quale motivo giungono in quel posto quelle famose ballerine? Tutta colpa di un segnale stradale che indicava la direzione di un agriturismo, il resto è solo da vedere.
L’atmosfera diviene una sorta di paesaggio misto tra l’esotico e il campestre; un film intelligente con interpreti straoridinari.
Il padre Osvaldo (Sergio Forconi), il fratello di Levante, Libero, interpretato dal geniale Massimo Ceccherini ci ha regalato battute di grande spirito e goliardia – “Tappami Levante, tappami!” oppure “ dos los ramatos” – la sorella Selvaggia (Barbara Enrichi).
Tutti stravolti dal “passaggio del ciclone”.
Tutti si innamorano tra il sottofondo delle melodie accattivanti e I vestiti delle ballerine che “svolazzano a tempo di flamenco”.
Tra le bellissime ballerine ricordiamo Caterina, interpretata dalla meravigliosa Lorena Forteza, che nel fim rapisce il cuore di Levante.
Il film è corale, tantissimi attori, che contornano la storia dei protagonisti con situazioni inverosimili che strappano più di un sorriso
Personaggi secondari
Perfetti infatti i personaggi “secondari” interpretati da nomi d’eccellenza come Alessandro Haber( maestro presenti in tantissime commedie all’italiana cult movie ) nella parte di Naldone il manager delle ballerine, ed ancora i due autisti “fricchettoni” interpretati da Jerry Potenza e Gianni Ferreri, Pippo il meccanico interpretato da Paolo Hendel, all’epoca famoso in tv per i suoi personaggi in “Mai dire gol”,e ancora un personaggio divertentissimo, l’uomo dei gratta e vinci, Giuliano Grande: “Che ce l’hai i gratta e vinci, te?”.
Non meno importante la voce di Gino, il nonno di Levante che Pieraccioni fa interpretare al suo maestro Mario Monicelli. Una figura molto emblematica del film che mai si vede in volto, ma che interviene solo come voce fuori campo.
Il Ciclone è uno di quei film freschi e sbarazzini che piacciono, allietano e lasciano lo spettatore con il buon umore.
Grande Leonardo.