La Tomba di Kha e Merit: un ritrovamento eccezionale pronto per il rinnovo

Tomba di Kha e Merit
Durata della lettura: 4 Minuti

Una scoperta incredibile

La Tomba di Kha e Merit (1350 a.C) è un corredo funerario eccezionale nel suo genere, perché è l’unico del Nuovo Regno che si è preservato fuori dall’Egitto. 

La Tomba fu scoperta il 15 febbraio 1906 davanti alla città di Luxor, sulla riva occidentale del Nilo, luogo di sepoltura di nobili e funzionari legati alle case regnanti. 

Per celebrare l’arrivo del 120° anno dalla sua scoperta, il Museo Egizio di Torino si sta preparando all’evento con il rinnovo completo della sala che ospita la Tomba dei due coniugi. L’aggiornamento dello spazio espositivo metterà in luce le più recenti ricerche condotte sugli oggetti ritrovati, consentendo ai visitatori di fare un salto nel passato alla scoperta della quotidianità di un’epoca lontanissima.

Per la realizzazione del progetto sono di grande importanza le donazioni a cui il Museo ha dedicato una campagna informativa di raccolta fondi con una pagina dedicata per dare a tutti la possibilità di contribuire fattivamente alla ricostruzione di un passato affascinante e ancora ricco di mistero (https://dona.museoegizio.it/KhaeMerit/.).

[FIG.1]“La cassetta di Kha”

Chi erano Kha e Merit?

Una visita al Museo Egizio è una delle più belle esperienze che si possano fare, adatta ad adulti e bambini. Un’epoca meravigliosa rivive tra le stanze del Museo con oggetti preziosi, sarcofagi, papiri e finanche porte! E’ il caso proprio della Tomba di Kha e Merit la cui porta fu trovata da Ernesto Schiapparelli nel 1906 che al momento della scoperta era ancora sigillata e che ora è in bella mostra nella sala dedicata ai due coniugi. Sì, perché Kha e Merit erano marito e moglie. Kha era il responsabile delle opere del faraone, una sorta di architetto (per usare un corrispettivo moderno) e Merit era la sua consorte, morta in giovane età.

Al momento dell’apertura della porta, gli archeologi si resero conto che il corredo funerario dei coniugi era praticamente intatto. Oggi si contano circa 487 oggetti, tutti conservati al Museo Egizio. Oltre a manufatti di uso quotidiano, la tomba conteneva i due sarcofagi della coppia. Quello di Kha era caratterizzato da tre sarcofagi, uno dentro l’altro come una sorta di matrioska. Quello esterno era in legno ricoperto da una resina scura e caratterizzato da una sorta di piedini alla base che ne permetteva lo scivolamento o lo spostamento verso la necropoli; quello intermedio riproduceva l’immagine del defunto, aveva una maschera funeraria ed era dipinto in nero e oro; quello interno, infine, era di legno decorato con foglia d’oro. 

[FIG.2] coppette di frutta secca e spezie (foto di Armando di Cola)

Il sarcofago della moglie Merit [FIG.3], invece, è sprovvisto del sarcofago intermedio, e questo probabilmente perché, essendo morta improvvisamente (si stima intorno ai 30 anni), non si ebbe il tempo di realizzarne tre. Il corredo di Merit, inoltre, comprende una splendida maschera in foglia d’oro e lapislazzuli che copriva la parte superiore della mummia. Secondo il Libro dei Morti, il defunto perdendo la consistenza terrena trasformava la sua carne in un elemento dorato e il suo sangue diventava dello stesso colore dei lapislazzuli. Le maschere erano destinate a proteggere il volto dei morti e simboleggiavano, quindi, la loro trasfigurazione in uno stato divino dopo la morte

[FIG.3] sarcofago di Merit (foto di Armando di Cola)

Gli oggetti ritrovati nella Tomba di Kha e Merit

La sala del Museo Egizio dedicata alla tomba dei due coniugi è ricca di oggetti che ci restituiscono piccole scene di vita quotidiana. Tra i reperti esposti è possibile ammirare coppette con frutta essiccata (bacche, mandorle e uva), cestini di spezie [FIG.2], bottiglie, anfore decorate e un raro e pregiato set per filtrare il vino (phiala). Tutti gli oggetti ritrovati servivano per le offerte che dovevano essere messe all’interno della tomba, affinché il defunto ne potesse usufruire nell’aldilà.

[FIG.4] scacchiera per il gioco del senet

Tra gli oggetti curiosi, i visitatori possono ammirare una scacchiera per il gioco del senet con il cassetto porta pedine [FIG.4], il letto di Kha e Merit con i poggiatesta [FIG.5](quello di Merit è avvolto ancora nel lino) e “la cassetta di Kha”[FIG.1] . Quest’ultima, una sorta di beauty case, decorata e dipinta magnificamente, custodisce oggetti legati alla cura personale dei coniugi come cosmetici, pettini, testi religiosi, trucchi per gli occhi, boccette di unguenti [FIG.6]vestiti e finanche una parrucca di trecce.

[FIG.5] letto di merit con poggiatesta

Nella sala dedicata alla Tomba dei coniugi è possibile apprezzare anche manufatti di uso quotidiano di cui Kha si serviva per il proprio lavoro, tra cui una bilancia, dei trapani e uno splendido cubito, un oggetto che gli Egizi usavano per misurare (l’unità di misura era la distanza tra il gomito e l’indice pari a circa 48 cm) e dono del sovrano a Kha, in segno di stima e apprezzamento per il suo lavoro. 

La Tomba di Kha e Merit è uno dei gioielli del Museo Egizio la cui ricchezza di reperti permette di comprendere non solo la cura dedicata al rituale funerario, ma anche le abitudini di vita nel lontano 1350 a.C.

[FIG.6] boccette di unguenti

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Author: Francesca Amore

Appassionata di arte e cultura, è giornalista pubblicista dal 2005. Ama Roma, Napoli e ha un debole per i grandi scrittori russi, divora libri, ed è Accompagnatrice Turistica. E’ una fan accanita delle persone per bene e scrive di tutto ciò che genera valore con l’intento di dare risalto a storie interessanti che escano fuori dal circolo vizioso dell’omologazione. Dal 2019 cura il blog SguardoAdEst, una finestra sull’arte, sulla cultura, sul cibo e sulle tradizioni popolari di Roma e non solo