Post in breve
Chopin, il Poeta del pianoforte
Chopin con il proprio pianoforte cantò le proprie passioni, umane e politiche , la propria malinconia e i propri fantasmi interiori, trasformandoli in un linguaggio musicale originale e ardito.
La sua vita nelle sue composizioni
Frédéric Chopin (1 marzo 1810-17 ottobre 1849) è stato un compositore di una sensibilità unica le cui melodie mescolavano il lussureggiante virtuosismo con la melodia d’epoca romantica.
Come pianista e compositore, il suo senso della musica e la sua immaginazione visionaria rimangono inimitabili.
Tra le influenze sul suo stile di composizione c’erano la musica popolare polacca, la tradizione classica di Bach, Mozart, Schubert e l’atmosfera dei salotti parigini di cui era spesso ospite.
Pochi altri compositori hanno contribuito nello stesso modo ad arricchire ed innovare il repertorio classico del pianoforte.
Descrivere Chopin in un solo articolo è veramente impossibile.
Ma vediamo alcune opere che potrebbero essere le più rappresentative di questo artista immortale.
Alcune Opere “senza tempo”
Il Notturno in mi bemolle op. 9, n ° 2 ad esempio è una delle sue opere a mio modesto parere più espressive e belle in assoluto.
I 21 Notturni sono brevi meraviglie poetiche: a volte paesaggi notturni tranquilli, a volte opere sorprendenti, ombrose e dal suono stregato. In questo brano un accompagnamento immerso e profondo, vede due voci inconfondibili che sembrano interagire, supplicare, discutere, entrare in conflitto, disperarsi e riconciliarsi: un pas de deux per ballerini, o un duetto operistico senza parole, forse.
Il senso emotivo di questa musica è profondamente sofisticato e sensuale. Brilla nelle mani degli interpreti che sono pronti a scavare nelle implicazioni all’interno di questo pezzo piuttosto che attenersi alla sua superficie.
Altra opera meravigliosa è la Sonata per Piano No.2 in Si bemolle minore, Op.35
C’è mai stata un’altra sonata così originale e travolgente come questa?
Il primo movimento, con i suoi ritmi febbrili, sembra essere un dialogo con la morte; lo scherzo contrasta gli episodi martellanti con la calma seducente del trio; la “marcia funebre”, non ha bisogno di presentazioni; e il finale è un movimento perpetuo vorticoso, quasi senza radici.
La Polonaise-Fantaisie di dieci minuti – una delle ultime opere di Chopin, pubblicata nel 1846 – è la perfetta novella musicale, unica nella struttura che racchiude un incredibile impatto emotivo.
L’ apertura suona libera e improvvisata; la sezione principale contrasta con un episodio centrale che sembra in parte ninna nanna, in parte canzone d’amore, in parte sogno sotto ipnosi.
E al centro di questo c’è un episodio di mezzo; una dolce canzone senza parole che ci perseguita.
Dopo il tempestoso ritorno del tema principale, la canzone d’amore centrale si trasforma in una coda trionfante ,per svanire con un paio di trilli tremanti.
Ancora “la Barcarola” ; basata sull’idea della canzone veneziana: presenta un accompagnamento cadenzato e una melodia all’italiana: la passione di Chopin per il bel canto italiano è evidente.
Emotivamente, però, c’è molto di più in questo pezzo; la sezione centrale è piena di mistero e un’atmosfera fantastica e di commiato sovrasta il tutto.
Le Mazurke sono capolavori in miniatura, ed è veramente impossibile descriverle in poche righe .
I primi componimenti del genere (1836) Op.24 sono quattro pezzi che traboccano di fascino, melodia e pathos.
L’ultimo, in si bemolle minore, è particolarmente originale, con l’equilibrio tra il ritmo della danza popolare polacca e la voce riflessiva e poetica del compositore che forma una combinazione magica e sfuggente.
Un viaggio nella “Musica Romantica” da ascoltare tutto d’un fiato.
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