A caval donato non si guarda in bocca: cosa vuol dire?

a caval donato non si guarda in bocca
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a caval donato non si guarda in bocca

In buona sostanza è un invito ad essere gentili ed educati, soprattutto quando si è in presenza di un dono

A caval donato non si guarda in bocca è un proverbio tradizionale della lingua italiana, e deriva da una citazione latina dello scrittore, teologo e santo romano San Girolamo (Noli equi dentes inspicere donati il cui significato letterale è “non si devono guardare i denti del cavallo”).

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L’origine dell’espressione fa riferimento al fatto che l’età di un cavallo si giudica guardando lo stato della sua dentatura; in passato, possedere il cavallo era una vera e propria fonte di ricchezza, a prescindere dalla sua età; conseguentemente, il solo fatto di aver ricevuto un regalo del genere, doveva essere considerato sempre e comunque un grande privilegio.

In buona sostanza è un invito ad essere gentili ed educati, soprattutto quando si è in presenza di un dono: se si riceve un regalo lo si deve accettare senza far caso alla qualità e alle sue caratteristiche, dato che è la bontà del gesto stesso ad essere la cosa più importante.

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A caval donato non si guarda in bocca è un proverbio tradizionale della lingua italiana, e deriva da una citazione latina dello scrittore, teologo e santo romano San Girolamo (Noli equi dentes inspicere donati il cui significato letterale è “non si devono guardare i denti del cavallo”).

Author: Assuntina Esposito

Assunta Esposito é nata a Napoli nel 1967, si é laureata in Giurisprudenza nel 1993, presso l'Università Federico II di Napoli, abilitata all'esercizio dell'attività forense, ha però sempre seguito la sua vocazione per l'insegnamento ed é da 20 anni, docente di Italiano e storia presso l'istituto paritario Sacro Cuore di Casalnuovo di Napoli. La sua formazione classica le ha fatto coltivare, da sempre,la sua passione per la letteratura e in specie per la poesia, nella quale si è cimentata scrivendo un libro i cui proventi, di tutte e mille le copie, sono andati alla ricerca Telethon sulla SLA. Dirige un coro polifonico sacro grazie agli studi classici di pianoforte. Continua a scrivere e ad insegnare ai suoi stessi alunni l'arte sublime della poesia, sia in rima baciata che in versi sciolti.