
Il Teatro dei Ruderi di Cirella ha ospitato una delle serate più emozionanti dell’estate calabrese: il concerto di Dario Brunori. Luci soffuse, mare in lontananza e un pubblico rapito dalle parole e dalle melodie del cantautore cosentino.
Peccato solo per un piccolo dettaglio: l’ufficio stampa non ha concesso accrediti alla nostra testata. Ma non ci siamo persi d’animo. Ecco a voi la nostra intervista immaginaria a Brunori, costruita con passione, ironia e un pizzico di fantasia.
L’intervista immaginaria a Dario Brunori
- Giornalista (immaginario): Dario, bentornato nella tua terra. Che effetto ti fa cantare tra le rovine di Cirella?
- Dario Brunori (immaginario): È come tornare a casa, ma con un pubblico che ti abbraccia con gli occhi. Cirella ha qualcosa di mistico. Cantare qui è come scrivere una lettera d’amore alla Calabria.
- Giornalista: Il pubblico era visibilmente commosso durante “La verità”. Cosa ti emoziona di più quando la canti?
- Brunori: Il silenzio che precede l’applauso. È lì che capisco che le parole hanno fatto centro. “La verità” è una canzone che mi mette a nudo, e quando la gente la canta con me, è come se ci spogliassimo insieme delle nostre paure.
- Giornalista: Hai parlato spesso di nostalgia e radici. Quanto contano per te?
- Brunori: Sono il mio carburante. Scrivo perché ho bisogno di ricordare, di restare legato a qualcosa che mi definisce. La nostalgia non è tristezza, è consapevolezza.
- Giornalista: Se potessi scegliere un luogo dove suonare domani, quale sarebbe?
- Brunori: Un piccolo bar di provincia, con dieci persone e una chitarra scordata. Lì la musica è vera, senza filtri.
Il concerto: tra poesia e verità
Il concerto al Teatro dei Ruderi è stato un viaggio tra i brani più amati di Brunori Sas: da Guardia ’82 a Per due che come noi, passando per Canzone contro la paura. Ogni nota sembrava cucita sul paesaggio, ogni parola un’eco tra le pietre antiche.
Perché un’intervista immaginaria?
Perché a volte la realtà non collabora, ma la passione sì. Nonostante l’assenza di accrediti, abbiamo voluto rendere omaggio a un artista che ha fatto della sincerità il suo marchio. Questa intervista immaginaria è un atto d’amore verso la musica, la Calabria e la libertà di raccontare.
Dario Brunori al Teatro dei Ruderi di Cirella ha regalato una serata indimenticabile. E anche se non abbiamo potuto parlargli davvero, abbiamo immaginato di farlo con il cuore. Perché la musica, come i sogni, non ha bisogno di permessi.
La foto del presente articolo è frutto della creazione tramite intelligenza artificiale – Copilot GPT-5
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