Vangelo e meditazione della XXVI DOMENICA DEL T. O.–ANNO C

Vangelo e meditazione della XXVI DOMENICA DEL T. O.–ANNO C
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Vangelo e meditazione della XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C a cura di Don Giacomo Equestre.

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca 16, 19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:

«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti.

Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.

Morì anche il ricco e fu sepolto.

Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui.

Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli.

Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”.

Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”.

Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore

Meditazione

Questa domenica abbiamo una grande abbondanza di significati intrecciati tra le righe delle Letture, ciascuno dei quali è assolutamente imperdibile.

Pertanto abbiamo bisogno di mettere in ordine tutti questi concetti e creare una sorta di mappa per capire dove ci vuole condurre la Parola di Dio.

La parola che ci farà da Stella Polare è “discernimento”.

Questo termine viene dal verbo “discernere”, cioè dividere ciò che è bene da ciò che è male, quindi, saper compiere delle scelte avendo davanti a sé un obbiettivo ben preciso. In tal caso, è la meta stessa che conduce, attraverso le buone decisioni, nella giusta direzione.

Nel Vangelo di oggi la storia del ricco e del povero Lazzaro.

Innanzi tutto del ricco non sappiamo il nome, come a dire che chi non ama non viene ricordato. Il povero Lazzaro, dopo la morte, finisce in Paradiso mentre il ricco no.

Insomma, la vita sulla terra dura molto poco rispetto all’eternità.

Se noi ci rendiamo conto che siamo destinati all’eternità, allora possiamo compiere le scelte di conseguenza, avendo il giusto discernimento.

Non dobbiamo pensare che il ricco sia andato all’inferno perché Dio sia crudele.

Ma è semplicemente che le nostre scelte creano il nostro futuro.

Lazzaro al contrario, si lascia curare da Dio, gli stessi cagnolini che gli leccano le piaghe sono frutto della provvidenza di Dio. Nel Vangelo si parla di Mosè e Profeti.

Nella Chiesa e grazie ad essa, tutti hanno la possibilità di conoscere la via che conduce all’Amore. Spetta a noi decidere se seguirla o meno.

Spetta a noi scegliere in base all’occasionalità, cioè a ciò che è utile e comodo ma effimero, o in base all’Eternità.

Non siamo stati creati per essere piccoli ma per vivere per sempre al cospetto di Dio e nella Sua luce.

Perché sprecare la nostra stessa felicità e la nostra dignità?

Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza. Non parliamo di tratti somatici. Ma di Amore. Dio è Amore.

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Foto: Ambito astigiano sec. XVIII, Madonna con Bambino e San Firmino (vedi scheda completa qui)

Author: Don Giacomo Equestre