Cruella – recensione film Disney con Emma Stone

Cruella
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Durata della lettura: 4 Minuti

Disponibile al cinema e su Disney + con accesso Vip, Cruella è il nuovo live-action Disney con protagonista Emma Stone. Abbiamo visto il film ed ecco cosa ne pensiamo!

Post in breve

Cruella – la favola dark delle origini di Crudelia De Mon

C’era una volta una bambina geniale (Emma Stone), che desiderava diventare una fashion designer e nel cui cuore si dibattevano due personalità Ella e Cruella. La sua mamma (Emily Beecham) le ripeteva di essere buona, di non lasciare che Cruella prendesse il sopravvento e così la bambina cresceva cercando di accontentarla. Come in tutte le favole, successero cose brutte e la bambina si ritrovò da sola, nella grande Londra, con il suo fidato cagnolino. Avrebbe fatto la conoscenza di due simpatici ladruncoli, Gaspare (Joel Fry) e Orazio (Paul Walter Hauser) e con loro avrebbe imparato a cavarsela. Ma nel suo cuore, Ella desiderava realizzare il suo sogno e lavorare per la Baronessa (Emma Thompson), la crudele e geniale stilista che accendeva la moda londinese nella metà degli anni ’70. Non avrebbe mai potuto immaginare che per realizzare il suo sogno avrebbe dovuto affrontare i traumi del passato e lasciar emergere Cruella.

Diciamolo, Cruella si inserisce nella lunga lista di live-action che cercano di far rivivere i sogni di generazioni cresciute con classici come Il re leone, La Bella e la Bestia, Aladdin. Dopo aver esplorato la rabbia femminile con Maleficent, questa volta la Disney ci prova con un’altra villainess molto amata: Crudelia De Mon.

Craig Gillespie (I, Tonya) dirige un sontuoso adattamento, esteticamente accattivante e ben riuscito: la Londra degli anni ’70 pullula di ribellione, genialità e ventate di rinnovamento, perché il futuro è arrivato e non vede l’ora di far sentire il suo ruggito. Complice un comparto stilistico innovativo e sublime, con costumi splendidi e che ben sottolineano l’essenza di Cruella, il film è un piacere da guardare e anche la colonna sonora, tra brani rock e pop e icone di quegli anni, contribuisce ad accrescere la bellezza estetica del film.

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Una Crudelia…poco crudele

La nota dolente del film è, in realtà, l’intero arco narrativo dedicato alla protagonista: Ella fin dall’inizio dimostra di essere una bambina diversa, geniale e incapace di sottostare alle regole. Questo suo atteggiamento è più volte rimproverato dalla madre, che cerca di insegnarle a essere buona e dolce, insomma, una principessa Disney vecchio stampo. Peccato che Ella non sia portata per starsene buona e zitta e di continuo finisce nei guai per delle risse a scuola e per il suo stile di abbigliamento. Fin dall’inizio, dunque, il regista ci mostra un personaggio femminile forte, anticonformista, ribelle e con cui il pubblico entra in immediata empatia. Tuttavia, della donna crudele e senza scrupoli che ha reso celebre La carica dei 101 non c’è ancora nulla.

Si sperava che il personaggio evolvesse in qualcosa di effettivamente malvagio, un’autentica villainess, spietata e altrettanto ricca di fascino. Ciò che emerge, invece, è un personaggio a tratti confusionario, che più che crudele risulta…antipatica. Cruella finisce, persino, con l’adottare un trio di dalmata, contravvenendo completamente alla sua versione adulta. Inoltre, le origini della protagonista ripropongono un vecchio modello narrativo, in cui la madre è più una matrigna e il padre una figura benevola ma totalmente assente, facendo così dividere in due le personalità della protagonista e rendendo la scelta di diventare Cruella più un tentativo mal riuscito di vendicarsi.

Al di là di un’eccellente performance di tutto il cast, resa leggermente sopra le righe per rispecchiare lo stile cartoonesco de La carica dei 101, e nonostante un ottimo reparto tecnico, purtroppo, il film risulta a tratti noioso e privo di un reale mordente. Chissà che la vera metamorfosi di Cruella non avvenga con il secondo film, annunciato di recente. Staremo a vedere!

Author: Maria Castaldo

Maria nasce a Napoli nel 1993. Appassionata di libri e cinema fin da bambina, si laurea in Lettere Classiche e Filologia Classica alla Federico II di Napoli e inizia un Master in Critica Giornalistica. Ama scrivere, leggere e guardare film e serie tv e ha trovato il modo di unire le sue passioni con il giornalismo culturale.