
Chi sono
Gli Hikikomori sono giovani che si isolano. L’isolamento è volontario. Ci si chiude in casa e non si hanno più rapporti con gli altri se non attraverso il web. Il fenomeno è in crescita anche in Italia.
Hikikomori è una parola giapponese che significa “restare in disparte”. Dai dati disponibili fino a oggi, la maggior parte delle persone che si isolano sono adolescenti maschi, anche se di recente si stanno registrando anche donne e adulti.
Le cause sono le più disparate, dalla scuola, alla famiglia, agli amici. Si tratta di un disagio sociale. Il Hikikomori non sta più bene con gli altri, si sente fuori posto, la società è inadeguata ad accoglierlo.
Grande impatto ha certamente avuto il lockdown del Covid-19 che ha stravolto le abitudini degli adolescenti, ipersensibili “fisiologicamente” ai cambiamenti e ai condizionamenti.

Hikikomori
La cronicizzazione del comportamento è un rischio che va attenzionato. Gli Hikikomori, infatti, tendono a isolarsi anche solo per brevi periodi di tempo. Tuttavia, l’allontanamento dai contesti relazionali può trasformarsi in qualcosa di abituale a lungo termine, rendendo più difficili gli interventi a sostegno dei giovani che cadono in questa forma estrema di disagio.
A differenza di quanto si possa pensare il web non è la causa. Anzi, a volte gli Hikikomori si allontanano anche dai social, perché aumentano l’ansia sociale. Gli Hikikomori sono insofferenti alla socialità anche se a scuola sono costretti ad andare per non alimentare gli attriti esistenti in famiglia, ma ne farebbero volentieri a meno.
Storie di bullismo, ansia da prestazioni e rapporti conflittuali con i propri coetanei sono solo alcune delle cause che portano all’isolamento.
Il rischio di allontanamento prolungato dalle relazioni comporta sia disagi fisici (mancanza di movimento e alimentazione sbagliata) che psicologici con aumento di depressione e manifestazioni di autolesionismo.
Non è sempre facile, però, raccogliere i segnali iniziali. A supporto delle famiglie che sentono la necessità di approfondire il tema c’è la Hikikomori Italia ( Associazione Nazionale Ritiro Sociale Volontario), la Fondazione Veronesi e Save the Children solo per citarne alcuni che approfondiscono e sviscerano il tema.
Progetto VAS

Nelle ultime settimane, nelle più grandi città d’Italia, ci sono dei volantini rosa che raccontano una storia, quella dei protagonisti, degli Hikikomori che chiedono aiuto. I volantini riportano numerose testimonianze di giovani che si isolano a cui si è deciso di dare voce con un Progetto, per cercare di farli sentire meno soli.
Si chiama VAS il nome del Progetto che nasce sui canali social Instagram, TikTok e Facebook e che a oggi ha registrato quasi 1.000.000 di visualizzazioni in un solo mese. A questa grande Community si avvicinano non solo gli Hikikomori che vogliono essere compresi ma anche utenti mossi da altre motivazioni, come ad esempio i genitori che danno testimonianze dirette.
Il nome del progetto (VAS) si riferisce alla scala che misura il dolore, dal verde che indica nessun dolore, al rosso che significa dolore insopportabile.
Su ogni volantino rosa, presente nelle città di Roma, Milano, Napoli, Bologna, Venezia e non solo, è presente un QRcode che rimanda al sito www.vaslascaladeldolore.it . Su quest’ultimo sono presenti i canali social attraverso i quali è possibile seguire il progetto VAS e unirsi alla community per comprendere meglio un fenomeno, quello degli Hikikomori su cui c’è ancora poca attenzione ma che sta crescendo silenziosamente con numeri preoccupanti.
Foto di copertina di Stefania Collalto
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook Omniadigitale, siamo anche su Youtube e Instagram. Scriviamo per imparare, ricordare, esprimere, raccontare, informare!
Tutte le immagini presenti in questo sito sono protette da copyright e sono utilizzate esclusivamente a scopo informativo. È vietata la riproduzione, distribuzione o utilizzo senza autorizzazione. Per richieste di utilizzo, contattaci all’indirizzo redazione@omniadigitale.it
Qualora siano state utilizzate immagini ritenendole di pubblico dominio o in buona fede, nel caso ciò non fosse conforme alle sue preferenze o ai diritti d’autore, siamo a completa disposizione per rimuoverle immediatamente. La preghiamo di comunicarci eventuali richieste o chiarimenti scrivendo a redazione@omniadigitale.it .