Il Colosseo di Capua, secondo anfiteatro per grandezza nell’Italia antica

Anfiteatro Romano di Capua
Durata della lettura: 4 Minuti

L’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, il secondo in ordine di grandezza nell’Italia antica dopo il Colosseo, oggi conosciuto come l’Anfiteatro Romano di S.M. Capua Vetere.

Veduta frontale Anfiteatro S. M. Capua Vetere

Il piccolo Colosseo di Capua

Il Colosseo di Capua meglio conosciuto come l’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, è il secondo in Italia, in ordine di grandezza, tra tali tipi di monumenti.

Fu innalzato tra la fine del I° e gli inizi del II° Secolo d.C. in sostituzione dell’arena meno capiente risalente all’età dei Gracchi.

L’edificio, adibito in genere agli spettacoli dei gladiatori, presentava in origine i quattro ordini canonici di spalti, accessibili attraverso scale interne ed esterne.

La facciata era costituita da ottanta arcate realizzate in blocchi di calcare di uguale ampiezza ad eccezione di quelle poste in corrispondenza dei quattro punti cardinali, coincidenti con gli ingressi principali.

Gli archi principali della facciata, erano arricchite da 240 busti a rilievo di divinità, tra le quali: Giove, Giunone, Demetra, Diana, Mercurio, Minerva.

Di queste statue se ne conservano solo 20 in loco, poche altre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed al Museo Provinciale Campano.

Purtroppo come per altri siti, la gran parte delle statue in marmo, furono poi riutilizzate come materiali di spoglio.

I resti degli spalti del Colosseo di Capua

Immagine dell’Interno dell’Arena/Colosseo di Capua

Le gradinate della cavea erano rivestite in marmo e la summa cavea era sovrastata da un portico ornato con statue e colonne.

Le parti ornamentali sono andate quasi tutte perdute ad eccezione di una Venere, di Adone e di Amore e Psiche.

I primi, collocati in origine sull’architrave della porta, mostrano scene mitologiche e di carattere commemorativo a rilievo.

Le altre, poste come corrimano ai lati degli ultimi scalini, erano scolpiti su entrambi i lati con animali esotici o con scene di caccia tra animali.

L’Arena di S. M. Capua Vetere

 Il piano dell’arena era costituito da tavoloni di legno cosparsi di sabbia per consentire lo svolgimento dei combattimenti, sotto ai quali si sviluppavano i sotterranei.

I locali sotterranei, sono comunicanti tra loro mediante corridoi ed accessibili attraverso quattro scalette presenti negli ambienti di servizio, ubicati dietro il podio ed utilizzati per i macchinari e gli apparati scenici.

L’ingresso principale che consentiva di raggiungere i sotterranei e di condurvi le gabbie degli animali senza passare dai porticati è collocato invece sul lato occidentale.

Sul lato orientale si trovava anche un condotto di collegamento ad una cisterna costruita in opus reticulatum, nella quale si raccoglieva l’acqua per la pulizia dei sotterranei.

I Saccheggio del Colosseo di Capua

 L’anfiteatro nel 456 d.C. subì rovinose distruzione durante il saccheggio di Genserico, ma fu riparato nel 530 d.C.

Durante il dominio gotico e longobardo l’edificio continuò ad avere funzione di arena.

Dopo la distruzione della città di Capua nell’841 d.C. ad opera dei Saraceni, venne trasformato in una fortezza.

A partire dal periodo della dominazione sveva divenne cava di estrazione di materiali lapidei reimpiegati nella costruzione degli edifici della città.

Parzialmente scavato tra il 1811 ed il 1860, fu definitivamente liberato dagli enormi ammassi di terra tra il 1920 ed il 1930, con numerosi successivi interventi di restauro conservativo nel tempo.

Pianta dell’Arena e del Museo di Capua

Il Museo dei Gladiatori di Capua

Annesso all’Anfiteatro c’è il “Museo dei Gladiatori” dove, con innovative soluzioni espositive, sono stati per la prima volta presentati al pubblico gli elementi superstiti della decorazione dell’Anfiteatro Campano.

Nella prima sala, sulla parete di destra, sono state sistemate tre delle chiavi d’arco che decoravano l’esterno del monumento.

Al centro della sala è stato collocato un plastico che riproduce lo stato attuale dell’edificio ed il suo aspetto originario.

Nella prima vetrina è anche esposta una selezione di materiali ceramici rinvenuti nell’area dell’anfiteatro e frammenti scultorei pertinenti alla sua decorazione architettonica.

Orari di visita e prezzi del Museo e dell’ Anfiteatro

L’Anfiteatro di Capua Vetere, rimane aperto dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 18.30, nel fine settimana su prenotazione. Resta chiusa il lunedì.

Fonti:

WIKIPEDIA

MIBAC – Sito ufficiale del Ministero dei Beni Culturali

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Tammaro Landolfo

Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.