La potatura errata
Gli interventi di potatura degli alberi posti ai margini delle strade, sono obbligatori ed hanno una funzione molto importante per la crescita e per la corretta conservazione di essi.
Di certo non è un grosso impegno, in termini di tempo ed economici, vista la minuta quantità di alberi rimasti sulle nostre vie.
Nonostante la piccola quantità di “verde pubblico” che andrebbe preservato in modo corretto, spesso l’operazione di potatura viene effettuata con superficialità e negligenza
In alcuni casi vengono eseguiti lavori, in modo invasivo e deturpante, in modo permanente
La Capitozzatura
A volte, a seguito dell’errata potatura gli alberi vengono resi irriconoscibili, provocando loro dei danni irreparabili.
Questa operazione prende il nome “Capitozzatura”.
Si procede con immotivati e deformanti amputazioni di rami, fino a ridurre i suddetti alberi a deformi sagome mutilate e prive di parti vegetative.
Gli alberi come per esempio i ligustri, gli oleandri e gli agrumi selvatici, hanno fusti di piccola e media taglia sempreverdi, peculiarità questa che risulta quanto mai utile anche in inverno per il loro renderci l’ossigeno.
Inoltre, sono capaci di stoccare anidride carbonica e di assorbire sostanze inquinanti, elementi che nelle nostre città, di certo non mancano.
Oltre ad essere dei benefattori per i cittadini, gli alberi offrono con i loro fogliosi rami e i loro frutti, cibo e riparo per la derelitta avifauna urbana
Inoltre trattengono insetti che altrimenti questi senza ricoveri, sono portati a invadere le nostre abitazioni.
Le credenze sbagliate
Un elemento rilevante sussiste nel fatto che i tagli e le capitozzature non rinforzano gli alberi (credenza che non ha alcun supporto scientifico), anzi li rendono deboli e quindi soggetti a futuri crolli.
Infatti, tagliando la parte nuova dei rami e del fusto, si costringe la pianta a effettuare enormi sforzi per il “ricaccio” di nuove gemme che dovrebbero spuntare da sotto la corteccia.
L’amputazione e lo sconvolgimento del modello di crescita comporta un disordine ormonale per cui l’albero.
In questo modo sarà divenuto debole e malato, sarà più esposto agli agenti atmosferici e quindi al rischio crollo.
Ecco spiegato il perché dei tanti alberi che crollano nelle città, dove vengono effettuate queste insane pratiche.
Pertanto, in riferimento al DM del 10 marzo 2020 Ministero dell’Ambiente, si spera e si auspica che le amministrazioni comunali pongano maggiore attenzione alla potatura, evitando le sopradescritte “capitozzature”.
Fonti:
- Relazione della Prof. sa ROSA FORTUNATO – Biologa Ambientalista
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