Liberismo economico e Libertà

Liberismo Economico
Print Friendly, PDF & Email
Durata della lettura: 3 Minuti

Storicamente il padre del liberismo economico (anche se per l’epoca in cui è vissuto non possiamo ancora parlare di vere e proprie scienze economiche) viene riconosciuto in Adamo Smith.

Questo filosofo ed economista scozzese, che tanto gli studenti di scienze sociali sentono e risentono nei discorsi dei professori nelle grandi aule universitarie , in effetti fa un po’ paura.

Adam Smith

Ma alla fin fine che cos’è questo liberismo economico?

Il liberismo,è in poche parole quel tipo di modello in cui negli scambi commerciali nessun “arbitro” deve mettere mano.

Come diceva il vecchio detto”tra moglie e marito non mettere il dito”. La differenza è che tra moglie e marito gli unici ad uscirne con le ossa rotte, senza che nessuno intervenga, sono i coniugi (forse ), mentre tra Stato e l’abuso del concetto del liberismo, la platea è piu ampia.

L’economia spesso utilizza termini che sembrano difficili ma in realtà sono molto piu semplici di quello che possono apparire; sapete questi tipi di linguaggi fanno sembrare i concetti essenziali come più importanti al punto che a primo impatto spaventano,e fanno sempre colpo sulla gente.

Ricordo l’aneddoto raccontato nel libro “Storia della filosofia Greca” in cui Luciano De Crescenzo racconta che a Napoli, durante i tempi del colera quando la Tv annunciò che questo era stato causato dai Mitili la gente non capì subito di cosa si trattasse e continuò a mangiare le cozze. Bastava semplificare un po’ e ci “sparagnavamo un po’di guai”.

Quindi il concetto di libertà svanisce nel momento in cui la libertà di qualcuno prevalica su quella di un altro.

Questo accade, secondo quanto affermato da un altro grande economista moderno John Maynard Keynes, quando lo Stato non interviene nelle distorisioni del mercato, oppure interviene in maniera poco opportuna.

Che sia il più forte da un punto di vista politico o finanziario non è importante perchè senza qualcuno che ristabilisce l’ordine dei giochi e pone in essere un freno alle speculazioni, la libertà non è più quella che conosciamo.


Per ristabilire quindi la vera libertà, occorre una semplice regola che assomiglia a quella della consegna di denaro “come premio per aver terminato un giro” dal banchiere al giocatore ad ogni passaggio dal “VIA” nel gioco del Monopoli.

D’altronde già nell’antica Grecia i filosofi avevano un idea ben definita di Stato, vedi Platone secondo cui la città ideale, doveva avere tre classi sociali:

  • gente(dall’anima) aurea (governanti),
  • gente (dall’anima) argentea (guerrieri)
  • gente(dall’anima) bronzea (lavoratori),

insieme davano vita allo stato che regolava anche le attività economiche.

Ciò che preoccupa oggi è l'”estremismo” del libersimo economico.
In effetti se l’uomo non abusasse di questo concetto, sarebbe meno preoccupante essere liberi di vendere e comprare ciò che si vuole, ma come ben sappiamo alla fine si finisce con avere sfruttati e sfruttatori.

Come la differenza tra economisti e filosofi.

Potremmo dire che dal punto di vista intellettuale i primi trasformano le idee(quando possibile)dei second i(meri amanti del pensiero) in realtà.

Tutta colpa del consumismo.

E sul concetto cito una frase di un noto economista americano Kenneth Boulding:

Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista.”

Leggi altro di Stefano De Crescenzo

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.