Oleoturismo in Italia: pubblicato il Primo rapporto

Oleoturismo in Italia: pubblicato il Primo rapporto
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Tradizione enogastronomica e turismo sono fortemente intrecciate, specialmente in Italia, che vanta di eccellenze paesaggistiche, culinarie, archeologiche. Tra queste spicca la produzione degli oli extravergine d’oliva locali: l’Italia è, infatti, il secondo produttore ed esportatore di olio in Europa e nel mondo. Il turismo enogastronomico, in particolare l’oleoturismo, è un fenomeno in forte crescita nel nostro Paese. L’oleoturismo, in accordo con il Primo rapporto sul turismo dell’olio di Roberta Garibaldi, può apportare numerosi benefici: da quelli sociali a quelli ambientali.

Turismo enogastronomico e oleoturismo

Negli ultimi anni il turismo enogastronomico ha vissuto un grande boom internazionale e nazionale tanto che, ad oggi, il 16,1% dei turisti europei (circa 19,7 milioni) sceglie le mete anche e soprattutto in relazione alla possibilità di partecipare a percorsi enogastronomici. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano di Roberta Garibaldi, l’Italia è al terzo posto tra le mete prescelte nel turismo europeo, con la Campania tra le regioni più gettonate. L’oleoturismo sta riscuotendo grande successo, anche se questa crescita non va di pari passo con il ventaglio di esperienze offerte, che risulta ancora molto debole. Oltre la metà dei turisti lamenta una scarsa differenziazione delle esperienze tra le aziende e la principale fonte informativa sono parenti ed amici.

L’oleoturismo in Italia

Le aziende olivicole e i frantoi si concentrano soprattutto al Sud, con la Puglia in cima alla lista, che concorre al 50% della produzione nazionale totale. La Campania, invece, si piazza al quarto posto per numero di aziende e al quinto per numero di frantoi. L’azienda è il fulcro dell’esperienza dei turisti dell’olio. Infatti, secondo il rapporto la possibilità di acquistare l’olio a prezzi interessanti, degustarlo durante visite guidate e vederne il processo produttivo sono apprezzate rispettivamente dal 72%, 70% e 66% dei turisti.

Oltre la metà dei turisti desidera scoprire la cucina locale in luoghi unici e conoscere aneddoti sull’azienda, partecipando anche alle attività di produzione. I giovani (25-44 anni) mostrano un’attenzione superiore alla media verso tutte le esperienze, soprattutto quelle più attive. Circa tre quarti dei turisti è fortemente interessato alla cultura enogastronomica del luogo visitato e alla storia dell’azienda visitata (il 60 %), dimostrando l’importanza del Food storytelling.

Il Club di Prodotto del Turismo dell’Olio

L’Associazione ha istituito il Club di Prodotto del Turismo dell’Olio per favorire lo sviluppo di un’offerta esperienziale che integri anche altre filiere produttive, come quella agricola e quella artigianale, valorizzando l’identità olivicola (ed enogastronomica) locale. Per far crescere l’oleoturismo occorre, però, aumentare il numero e la varietà di esperienze proposte, migliorando anche la comunicazione (sia online sia offline) con i clienti.

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.