Riflettere sul senso del Coraggio

Riflettere su il senso del Coraggio
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Durata della lettura: 3 Minuti

Riflettere su “il senso del coraggio” vuol dire riflettere su di Sé, sulle proprie scelte e sentire ciò che permettiamo a noi stessi.

Platone scrisse :

il coraggio è una forma di salvezza

Il senso del Coraggio

Nella mia mente, ho sempre pensato al senso del coraggio come semplicemente affrontare le tue paure, non importa quanto irrazionali potessero essere.

E quindi una nobilissima materia come la Filosofia, è l’unica maestra che può aiutare quando vuoi schiarirti le idee.

Protagora affermava: “Le persone che sanno cosa stanno facendo si sentono meno spaventate delle persone che non sanno cosa stanno facendo.”

Protagora

Il filosofo greco Aristotele invece credeva che il coraggio fosse una virtù, un indicatore di eccellenza morale. Più specificamente, la virtù che ha moderato i nostri istinti verso l’incoscienza da un lato e la codardia dall’altro.

Credeva che la persona coraggiosa temesse solo cose degne di paura. 

Coraggio per questo filosofo significava saper cosa temere e come affrontare in modo appropriato a quella paura.

Per Aristotele, ciò che conta non è solo se affronti le tue paure, ma perché le affronti e di cosa hai paura.

C’è qualcosa di importante in questo pensiero .

Le tue ragioni per superare la paura sono importanti. Possono fare la differenza tra coraggio, codardia e incoscienza.

La maggior parte della gente tende a pensare al coraggio come alla virtù del guerriero, qualcosa che appartiene tipicamente al campo di battaglia.

Magari per analogia  lo si associa alle grandi sfide sulle cime dell’Everest oppure nelle profondità dell’oceano o in un campo sportivo; in poche parole ovunque siano richieste doti di resistenza , determinazione e fermezza.

E questo è ovviamente, abbastanza vero.

Spesso però dimentichiamo che il coraggio è una virtù che dimostriamo nella vita di tutti i giorni, perché essa senza dubbio lo richiede.

La vita di tutti i giorni evoca infatti un coraggio più impavido di quello del combattimento o dell’avventura; vedi gli aspetti comuni della condizione umana sperimentati da centinaia di migliaia di persone proprio in questi tempi.

Oramai è un anno che l’emergenza infatti ci pone davanti a grandi gesta di coraggio da parte di tutti.

Gli sport estremi citati prima, sono attività circoscritte alle quali dedichiamo un certo tempo ben definito per poi tornare allo “stato di quiete”, mentre affrontare la vita è cosa del tutto diversa.

Si tratta di esperienze aperte, nuove, diverse che hanno una componente d’imprevedibilità radicata e promettono solo che il sollievo arriverà a rischiarare l’orizzonte dopo essere usciti dalla propria “zona di confort”.

Solo chi conosce la paura può esprimere coraggio; come affermava il filosofo greco Euripide  

“ il coraggio dell’uomo sta nel sopportare quello che il cielo gli manda”

In realtà Euripide parlava di una sopportazione specifica infatti l’affermazione proseguiva con :

se l’espressione del coraggio richiede la presenza della paura, allora non c’è nulla di male nel vacillare

Euripide

Nell’ esistenza umana è necessaria probabilmente un tipo di audacia che vale più di quella dei campi di battaglia, ovvero quella insita nell’affrontare il nuovo e nell’accettare il diverso nelle esperienze che si prospettano in futuro.

Essere preparati ad abbandonare volontariamente o involontariamente, le proprie abitudini ed i propri schemi.

Concetto chiarissimo allo scrittore e poeta  austriaco Rilke, che espresse in modo chiarissimo quest’idea nelle sue “lettere a un giovane poeta” dicendo che abbiamo bisogno di corraggio per affrontare “l’esperienza più strana, più prodigiosa, bella e  incredibile che si possa incontrare”: la vita.

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Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.