Un sonno sano migliora la nostra salute

Un sonno sano migliora la nostra salute
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Oggi si celebra la Giornata mondiale del sonno, ma conosciamo quali sono i benefici di un sonno sano? Dormire fa bene alla nostra salute mentale, al nostro apparato cardiovascolare e anche al nostro sistema immunitario. Secondo uno studio dell’Università di Monaco un sonno di qualità favorisce la migrazione di un particolare gruppo di cellule, i linfociti T, coinvolte nella difesa dell’organismo dai patogeni.

Post in breve

Lo studio

I ricercatori hanno reclutato 14 partecipanti sani in età compresa tra i 18 e i 30 anni. Le registrazioni polisonnografiche e il prelievo periodico di sangue hanno permesso di valutare il numero e la migrazione delle cellule T e la concentrazione ormonale (GH, prolattina e cortisolo). Nella condizione di sonno, i volontari hanno dormito a luci spente per otto ore a partire dalle 23:00. Nella condizione di veglia – una sessione di 24 ore – invece, sono rimasti svegli a letto in una posizione semisupina.

Il legame tra sonno e sistema immunitario

Il sonno, combinato con l’attività del GH e della prolattina, ha aumentato la migrazione diretta di diverse sottopopolazioni di cellule T (CD3+, CD4+ e CD8+) verso la chemochina CCL19. Si tratta di una molecola appartenente alla famiglia delle citochine – proteine con diverse funzioni di difesa e regolazione – che favorisce la localizzazione delle cellule T vergini (che non hanno avuto il primo contatto con un antigene) nei linfonodi. All’interno di questi organi giunge la linfa che proviene dai tessuti e che può contenere sostanze estranee. Il contatto con queste sostanze attiva i linfociti, che si riversano nel sangue e raggiungono i tessuti sede di infiammazione.

E se non dormo a sufficienza?

Un primo aspetto è, dunque, l’indebolimento del sistema immunitario. Anche situazioni stressanti, come un lavoro poco soddisfacente o una relazione in crisi, possono favorire insonnia e disturbi del sonno. Lo stress è noto, infatti, per favorire il rilascio di cortisolo, un ormone importante che regola molte funzioni, tra cui i cicli del sonno. Una sua concentrazione elevata può alterare la nostra salute notturna.

In Italia si dorme poco e male

Secondo una ricerca del 2020 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Università Bocconi e l’Istituto Mario Negri, quasi un Italiano su tre non dorme abbastanza (sei ore o meno) e uno su sette ha un sonno di bassa qualità. Il rischio sale tra gli anziani e i soggetti con un basso livello socioeconomico. La ricerca ha coinvolto 3.120 italiani di 15 anni o più intervistati tramite un questionario.

Nel tempo la situazione non è migliorata. La pandemia da COVID-19 ha fatto lievitare questi numeri, come rileva lo studio Lost in Italy, portando dal 30 al 128 % le persone che riferiscono di avere un sonno di qualità insoddisfacente. Gli esperti sottolineano da tempo quanto un sonno scarso e il debito di sonno accumulato possano ridurre l’aspettativa di vita e portare alla comparsa di malattie di varia natura. L’orario in cui si va a dormire, la durata e la qualità del sonno sono elementi cruciali, anche se in letteratura non è stato ancora raggiunto alcun accordo univoco su quale sia la durata “standard” del sonno.

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.