Vangelo e Meditazione della XXVIII DOMENICA DEL T. O. – ANNO B

Vangelo e Meditazione della XXVIII DOMENICA DEL T. O. – ANNO B
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Vangelo e Meditazione della XXVIII DOMENICA DEL T. O. – ANNO B a cura di Don Giacomo Equestre.

Vendi quello che hai e seguimi.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 10,17-30

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».

Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».

Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Parola del Signore.

Commento

Gran parte della nostra relazione con Dio si gioca nel rapporto che abbiamo nei confronti delle cose. Lo vediamo in queste due scene dell’incontro di Gesù con quest’uomo, che negli altri vangeli viene descritto come “giovane” e “nobile”.

La prima scena ce lo fa vedere mentre corre incontro a Gesù, che desidera incontrare e chiama Maestro. Si pone come discepolo, per essere istruito su come avere in eredità la vita eterna. Si rende conto che le cose che possiede non gli bastano e desidera fortemente dare un senso alla sua vita, perché si sente incompleto. Desidera essere felice, i piaceri non lo soddisfano e gli chiede cosa fare, perché vuole mettersi in gioco.

La seconda scena ce lo fa vedere scuro in volto e rattristato. Non era libero di scegliere, non era lui che possedeva le cose, erano le cose che lo possedevano: erano idoli, non strumenti da condividere e utili per costruire relazioni.

Tutto passa dalle relazioni, in un crescendo di qualità: relazioni con le cose, con noi stessi, con gli altri, con Dio. Se si inceppa qualcosa e non si cresce nelle relazioni, se non si riesce ad alimentarle con nuove esperienze di bene e non con nuove cose, la vita non è più feconda, muore prima spiritualmente e poi anche materialmente.

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Foto: Ambito toscano sec. XVII, Traslazione di San Cerbone. Vedi scheda

Author: Don Giacomo Equestre