Il titano della Musica: BEETHOVEN, il più grande di tutti.
Ascoltavo Beethoven sin da piccolo,quando faceva da colonna sonora al cartone animato della disney “Fantasia”, nella scena iniziale in cui si fa riferimento alla mitologia greca; ottimo accostamento della “Pastorale” voluto apposta dagli sceneggiatori.
Il Ludovico van ( Il compositore così denominato in un film del regista S.Kubric dal titolo “Arancia meccanica” ) ha rappresentato in musica tutte le emozioni umane toccando vette che pochi sono riusciti a sfiorare.
Oltre le famosissime sinfonie come la Terza, la Nona e la Quinta, le Sonate per pianoforte come “Per Elisa” o “al Chiaro di Luna”, una forma assoluta del genio la ritroviamo nella cosidetta “Musica descrittiva” ovvero quel tipo di componimento che vuole rappresentare in suoni, un avvenimento concreto e le emozioni che ne derivano.
Nella Sesta sinfonia, infatti egli descrive la campagna, il mondo e il rumore del vento, affidando le parti strumentali all’orchestra, in modo che ogni singolo strumento rappresentasse un suono preciso, come ad esempio il timpano, assimilabile al tuono della bufera o il fagotto che in un inusuale discorso solististico rappresenterebbe gli strumenti “folk” popolari dei campagnoli; in poche parole un film musicale di inizio 800.
Un film che viene raccontato descrivendo le emozioni che può provare un uomo al contatto con la natura da qui appunto il nome alla Sesta sinfonia “Pastorale”. Il tutto tradotto in Musica.
Vetta inarrivabile è la nona sinfonia in cui l’inno alla gioia ci fa capire la grandezza di quest’uomo che continua a cavare il meglio dalla vita nonostante si trovasse senza soldi, senza famiglia, senza amore e nella più struggenti delle condizioni umane con la perdita di un senso che nei musicisti dovrebbe essere ancor più sviluppato rispetto agli altri: l’udito.
La vita privata di Beethoven è stata travagliata, ebbe tanti lutti, sempre in direzione ostinata e contraria non trovò mai l’anima gemella,fu politicamente ribelle, forse per questo motivo, appariva alla gente burbero, “uno scornoso” come diciamo dalle nostre parti a Napoli.
Eppure dopo tanta sofferenza, tante delusione, la sordità, egli è stato capace di creare un inno di fratellanza e di gioia per la vita, per l’uomo, dio e il mondo.
Un uomo che ha saputo rappresentare tutti i sentimenti umani e che politicamente ha appoggiato quegli ideali antimonarchici dell’epoca, in favore di idee illuminate, un mito, imparagonabile.
Volendo fare un paragone azzardatissimo potrei dire che Beethoven è stato come Maradona nel calcio, Jimi Hendrix per la chitarra elettrica, Newton per la fisica; insomma il meglio del meglio nel suo campo.
Da ricordare il film l’”amata immortale” con Gary Oldman che seppur romanzato, ci fa capire lo stato d’ inquietudine del musicista, di come egli sia stato l’erede immortale di Hendel e Mozart, di Haydn e Bach .
Credo non si possano contare quanti si sono ispirati a lui; egli di sicuro ha lasciato su questa terra, una traccia importantissima che ha migliorato, se non nel materiale, l’anima di questo mondo.
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