![Al giorno d’oggi tra lavoro, viaggi, famiglia, impegni, non riusciamo a soffermarci sulla bellezza della “normalità” e dei piccoli gesti quotidiani](https://www.omniadigitale.it/wp-content/uploads/2020/03/20200312_lavoro-viaggi-famiglia-impegni-coronavirus-epidemia-pandemia-675x360.jpg)
La felicità e la filosofia dello stare a casa
Questo bellissimo messaggio ispirato alla figura di Papa Francesco, ci fa riflettere in questo periodo buio, aprendo il cuore alla speranza.
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“Stasera prima di addormentarvi pensate a quando torneremo in strada. A quando ci abbracceremo di nuovo, a quando fare la spesa tutti insieme ci sembrerà una festa.
Pensiamo a quando torneranno i caffè al bar, le chiacchiere, le foto stretti uno all’altro. Pensiamo a quando sarà tutto un ricordo ma la normalità ci sembrerà un regalo inaspettato e bellissimo.
Ameremo tutto quello che fino ad oggi ci è sembrato futile. Ogni secondo sarà prezioso. Le nuotate al mare, il sole fino a tardi, i tramonti, i brindisi, le risate. Torneremo a ridere insieme.
Forza e coraggio. Ci vediamo presto!
Perché la felicità è una cosa “piccola” ma talmente piccola che si trova li e non riusciamo mai a vederla.
Al giorno d’oggi tra lavoro, viaggi, famiglia, impegni, non riusciamo a soffermarci sulla bellezza della “normalità” e dei piccoli gesti quotidiani.
Imparare ad osservare la realtà che ci circonda a trecentosessanta gradi e apprezzare il contesto in cui si vive.
Da questa riflessione mi viene in mente una bellissima e simpaticissima battuta di Massimo Troisi nella Smorfia :
Troisi : Io ho guardato indietro.. mi sono avvilito
De Caro : Perchè c’è gente che sta ancora peggio…
Troisi : No, pecche’ nun ce sta nisciun aret a me(nessuno dietro di me) ….ho guardato indietro nessuno…basta ho finito
In realtà anche un semplice caffè, una passeggiata , un brindisi, sono gesti che viviamo con futilità ma che ci arricchiscono ogni giorno.
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Il verbo “passeggiare”, deriva dal greco agorà che vuol dire piazza e agorazontà vuol dire “piazzeggiare”, o se preferite , andare a zonzo per fare amicizia con quelli che si incontrano.
Ebbene che ci crediate o no, l’agorazontà è stato l’inizio della nostra civiltà.
Probabilmente, quando l’emergenza sarà terminata ci renderemo conto che incontrarsi e parlare è la cosa più bella che esista al mondo, perché comunicare è il principio di qualsiasi emozione, forse è addirittura filosofia.
Tutto sta nel cominciare, una parola tira l’altra e si “filosofeggia”.
Anche in questo articolo non posso fare a meno di riprendere una considerazione del mio scrittore preferito Luciano De Crescenzo.
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Seguire ,nel frattempo, l’esempio di Blaise Pascal, l’inventore del primo “computer” meccanico nel 1642, che in un suo pensiero annotato tra tanti scriveva : l’infelicità del mondo dipende dal fatto che nessuno vuole stare solo in casa.
In effetti c’è una bella differenza tra il passeggiare a zonzo e il muoversi per altri motivi.
Per capirlo basta pensare alle guerre, alle crociate, al Titanic e alle file chilometriche che si creano sulle autostrade nel mese di agosto». “Certo è che il momento più bello di un viaggio è quando si riapre la porta di casa».
Parole sagge.
Oggi come non mai.
Cogliamo l’occasione per ringraziare chiunque combatte l’emergenza in prima linea o rimanendo a casa, supportando con la massima solidarietà i lavoratori in difficoltà, le famiglie delle persone contagiate, e tutti coloro che per motivi di sicurezza sono lontani dai propri cari.
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