Moda Movie 2025: Un Dialogo tra Tradizione e Innovazione nella Moda e nel Cinema

Moda Movie 2025: Un Dialogo tra Tradizione e Innovazione nella Moda e nel Cinema
Durata della lettura: 5 Minuti

La 29ª edizione di Moda Movie si è conclusa al Teatro A. Rendano di Cosenza, celebrando con una serata densa di contenuti la sinergia tra moda e cinema. Il festival, ideato e diretto da Sante Orrico, ha confermato la sua identità di laboratorio creativo, in cui giovani talenti emergono confrontandosi con i linguaggi di due arti spesso interconnesse.

Moda Movie e il valore della sartorialità contemporanea

L’evento ha premiato stilisti capaci di interpretare con raffinatezza e spirito innovativo le tematiche della moda attuale. La vincitrice, Flavia Mereu, ha dimostrato un talento visionario rielaborando il trench Burberry con un’estetica audace e fuori dagli schemi. Un capo che non solo ha dialogato con il passato, ma ha proposto una lettura sofisticata dell’evoluzione del classico. Elisabetta Cauda, seconda classificata, ha invece privilegiato una narrazione stilistica influenzata da Oriana Fallaci, individuando nella sua immagine un codice estetico forte e stratificato. Anna Giulia Ceramella, terza classificata, ha rivelato una sensibilità sartoriale nell’ideazione della mini capsule Mosaique, giocando su un equilibrio tra geometrie e volumi.

Cinema e il racconto dell’immaginario contemporaneo

Parallelamente alla moda, il concorso cinematografico ha premiato opere che hanno affrontato con originalità le problematiche e le suggestioni del presente. Il primo classificato, Lorenzo Angeli, con The Great Artificial Dictator, ha proposto una riflessione sulla crescente influenza delle intelligenze artificiali, con una regia tesa e una narrazione di forte impatto. Anran Gong, secondo classificato con A Better Farewell, ha lavorato sulla sensibilità emotiva, indagando la dimensione del distacco. Infine, Alessandra Vitale con Il valore di un giudizio ha portato sullo schermo una critica alle dinamiche sociali legate all’opinione pubblica.

Il festival ha inoltre consegnato premi e riconoscimenti a personalità che hanno contribuito alla crescita della moda e del cinema. Mirko Perri, sound designer lametino, ha ricevuto il Premio Cinema 2025, mentre il Maestro orafo Gerardo Sacco è stato insignito del Premio alla Carriera.

I conduttori della serata: eleganza e professionalità sul palco del Teatro Rendano

A rendere ancora più coinvolgente la serata sono stati i conduttori Nino Graziano Luca e Valeria Oppenheimer, figure di grande esperienza nel panorama culturale e televisivo italiano. Luca, con il suo stile sofisticato e la sua capacità di gestire le dinamiche di palco, ha contribuito a mantenere alta l’attenzione del pubblico, alternando momenti istituzionali a interventi più leggeri e ritmati. Oppenheimer, giornalista e esperta di moda, ha saputo valorizzare le creazioni in passerella con un racconto colto e appassionato, sottolineando l’importanza della contaminazione tra moda, cinema e cultura.

Grazie alla loro conduzione impeccabile, il pubblico ha potuto vivere un’esperienza intensa e coinvolgente, con una narrazione fluida che ha collegato le varie sezioni della serata, dalle sfilate alle premiazioni.

Moda Movie come spazio di dialogo interdisciplinare

Oltre al concorso moda e cinema, Moda Movie ha ospitato il convegno Dall’agro al tessile in Calabria, una riflessione sulle connessioni tra tessile e agricoltura. Moderato da *Rosa Cardillo, l’incontro ha visto protagonisti esperti del settore, tra cui Barbara Borsotto, Vittorio Caminiti, Eugenio Celestino, Emilio Leo e Pasquale Filippelli.

Moda Movie: Un festival che rilegge il linguaggio visivo

Con la sua 29ª edizione, Moda Movie si conferma un punto di riferimento per il confronto tra moda e cinema, un laboratorio in cui estetica, cultura e sperimentazione si fondono per generare nuove forme di espressione. L’evento non si è limitato a premiare il talento, ma ha evidenziato come l’arte possa essere strumento di ricerca e rielaborazione identitaria. La moda, qui intesa come atto comunicativo, e il cinema, con la sua capacità di tradurre l’immaginario, hanno offerto al pubblico una serata in cui la creatività ha dialogato con il territorio e con le dinamiche del presente.

Alta Moda e Sapori di Calabria: un’operazione di branding territoriale

Tra le novità di questa edizione, il progetto Alta Moda – Sapori di Calabria ha introdotto un’interessante prospettiva creativa, in cui il fashion design ha dialogato con l’identità agroalimentare calabrese.

Stilisti affermati e giovani promesse hanno concepito abiti ispirati a prodotti iconici del territorio, come la cipolla rossa di Tropea, il bergamotto di Reggio Calabria e la liquirizia calabrese. Se da un lato l’iniziativa ha messo in luce il potenziale comunicativo della moda legata alle radici culturali, dall’altro ha evidenziato quanto la tradizione possa ancora fungere da stimolo per nuovi linguaggi visivi.

Le esposizioni hanno dato spazio a bozzetti sartoriali, opere fotografiche e prodotti artigianali, contribuendo a rafforzare il legame tra creatività e patrimonio culturale calabrese.

Photo credits: Domenico Pecora per Omniadigitale


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Author: Domenico Pecora

Domenico Pecora, nasce a Cosenza nel 1966 e negli anni ottanta inizia a frequentare le prime radio e televisioni libere dove si alterna, fino al 1993, tra le conduzioni dei Tg e le riprese video collaborando anche con importanti network. Nel 1994 intraprende la professione bancaria ma non abbandona la sua passione principale ovvero la fotografia e tutto quello che ruota intorno a questo mondo. Dal 2019 segue sistematicamente eventi nazionali come il Giro d'Italia, il Festival di Sanremo ed alcune delle fashion week della moda italiana. Al suo attivo ha pubblicazioni fotografiche su importanti riviste internazionali come Vogue e CameraPixoPress.