Quarant’anni di “Sono solo canzonette”

Sono solo canzonette, pubblicato nel 1980, è un concept album di Edoardo Bennato, ispirato alla storia di Peter Pan
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Durata della lettura: 3 Minuti

Sono solo canzonette di Edoardo Bennato  compie quarant’anni, capolavoro della discografia italiana .

“Copertina Sono solo Canzonette”

E così il primo aprile scorso, il grande viaggio nell’”isola che non c’è” del Rocker di Bagnoli compie quarant’anni.

Era il 1980 ed erano appena trascorsi gli anni che avevano visto due rivoluzioni musicalmente diametralmente opposte, il Punk e la Disco Music.

In questo scenario confuso e pieno di contraddizioni vede la luce  Sono solo canzonette”,  settimo disco in studio di Edoardo Bennato, capolavoro della discografia italiana .

Un vero e proprio concept album ispirato al noto personaggio di Peter Pan, creato dalla penna dello scrittore scozzese James Matthew Barrie

Nell’ omonimo brano che è la chiave dell’intero disco, Edoardo parte a spron battuto con un ricordo di quando era molto giovane, affascinanto dall’idea che nei suoi sogni di bambino la chitarra fosse una spada, prendendo le distanze dalla classe politica e dirigente di allora.

E lo fa in un modo molto intelligente, sparando contro la sua stessa categoria, un po’ come aveva fatto agli inizi con quel capolavoro che fu “Cantautore“, ancora oggi un brano attuale e godibilissimo all’ascolto.

Tira  le somme, viene specificato senza equivoci che le risposte non vengono da  chi fa “canzoni”, non sono nelle canzoni le risposte ai grandi quesiti sociali… chi scrive può solo “dire”, “denunciare”, far pensare.

Ma alla fine, la realtà è che quello che lui (e i suoi colleghi cantautori) fa è fondamentalmente musica, e solo quella, e di più non si può pretendere.

Ad impreziosire l’intero progetto,  sono principalmente “L’isola che non c’è” dove nucleo del pezzo, centro focale inoltre dell’intero lavoro, è il contrasto “fantasia-ragione”, dicotomia da collocarsi sullo stesso piano di molti altri binomi sinonimici dell’album, tra i quali “bambino-adulto”, “sogno—realtà” “cielo-terra”, e “svago-impegno”, tutti imperniati su una contesa che vede opposti rispettivamente Bennato e i Signori del Potere, (concetto che verrà ripreso anche nel brano Ma che sarà) e il “Il rock di Capitano Uncino”, che non ha bisogno di presentazioni; due canzoni che mettono in risalto quelle che possiamo considerare le anime più note di Bennato, vale a dire quella cantautorale e quella più rockeggiante.

 Seguono “Nel covo dei pirati”, in cui vi è un critica alla prepotenza, “Rockoccodrillo”, “Dopo il liceo che potevo fardal bellissimo sound dixieland in stile New Orleans  che introduce efficacemente l’impacciato marinaio, conferma con grande soluzione di continuità il divertissement del disco, altra perla è “Tutti insieme lo denunciam” ove Bennato non fa mistero di conoscere bene l’eredità musicale di Gioacchino Rossini.

Un quadretto lirico ritagliato su misura per un album che sembra non volersi far mancare nulla.  

Un album diede inizio ad uno strepitoso tour che rimane nella storia.  Da ricordare che il rocker, la sera del 19 luglio del 1980 cantava, di fronte a 70 mila persone, sold out a San Siro, primo artista italiano a riuscirci.

Tutte canzoni che navigano in tematiche ancora attualissime, come la  contrapposizione tra i sogni e i modelli di vita delle vecchie e nuove generazioni.

In tal senso, “Sono solo canzonette” è il manifesto di un movimento politico-culturale che non invecchia e non deve cambiare col trascorrere del tempo. “Canzonette” e melodie più ricercate, che sono pietre miliari della musica rock , fanno da tappeto alla poetica nuda e cruda di Edoardo Bennato, geniale nel suo essere esplicito pur ricorrendo all’uso di metafore e di riferimenti estemporanei, fantasiosi ma mai banali, denunciando il malcostume, mettendo sullo stesso piano sia le vittime che i carnefici, usando varie tecniche stilistiche e raggiungendo, attraverso un linguaggio universalmente condiviso, tutte le età.

Un album senza tempo.

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.