Stefano D’Orazio: Un pò del nostro tempo migliore.

È morto Stefano D'Orazio, lo storico batterista dei Pooh
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Durata della lettura: 3 Minuti

La maledizione ci strappa via anche Stefano D’Orazio storico batterista dei Pooh.

Quando in un precedente articolo dedicato a Gigi Proietti affermavo che “il destino è beffardo senza guardare in faccia nessuno” , mi riferivo proprio a questo 2020 .

Purtroppo ci ha lasciato all’età di 72 anni, il 6 Novembre sera in ospedale dove era ricoverato da giorni.

Entrato nel 1971 nel complesso di origine Emiliana, è stato per quarant’anni il tamburo dietro la ” macchina” artistica di uno dei complessi più amati ed odiati del panorama musicale italiano moderno.

Ma oltre ad essere il regista del timpano e la grancassa dei Pooh, D’Orazio è stato autore, scrittore , soprattutto cantante e paroliere per moltissime canzoni della band.

Stefano D’Orazio

Senza dilungarci su tutti gli aspetti della sua vita e della sua carriera lo ricordiamo per tutte le emozioni che ha regalato ai nostri cuori .

Mi piacerebbe ricordarlo invitando il pubblico ad ascoltare un disco della band del 1975 che non ebbe un grosso successo commerciale come gli album precedenti, ma che artisticamente tocca delle vette altissime di musica con la M maiuscola .

Un po’ del nostro tempo migliore

Il titolo è “Un po’ del nostro tempo migliore“, quel tempo che ricordiamo con malinconia e speriamo possa tornare a scorrere serenamente il prima possibile.

Album prodotto da Giancarlo Lucariello per la CBS. Settimo LP dei Pooh.

Copertina dell’album “Un pò del nostro tempo migliore”

Perchè proprio quest’album ?

Un opera che oscilla tra il Rock sinfonico e il Rock progressivo,in cui la melodia della tradizione mediterranea ed etnica, si fonde con e l’armonia della sperimentazione, il tutto contornato da strumenti musicali che all’epoca erano apparsi nei lavori di artisti d’oltremare, vedi il mellotron, clavinet, Minimoog, Clavicembalo elettrico, la celesta.

Infatti Stefano oltre alla voce ed alla batteria si cimenta con grande destrezza in strumenti come i timpani, flauto, gongs, legni, bonghi e campane tubolari.

Declinando una recensione completa del disco, il brano “Eleonora mia Madre” è il primo testo firmato D’orazio in cui si evince il suo grande talento come autore; ritratto del decadentismo e dal sapore antico che ipnotizzava Lucariello e tutti i componenti dei Pooh.

Tutto questo prima della sua esperienza come cantante solista con il brano Fare, sfare, dire, indovinare del 1976, incluso nell’album Poohlover.

Altro brano di grande rilievo è ” Mediterraneo” in cui D’Orazio suona lo Xilofono uno strumentale in cui su una leggera melodia si susseguono vari strumenti musicali passando dal mandolino alle chitarre acustiche .

Sarebbe riduttivo descrivere tutte le opere e la storia di un pezzo della musica italiana in poche righe, riproponiamo per ricordare l’artista, il commovente twitter dei suoi compagni di viaggio di una vita :

«Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Ciao Stefano, nostro amico per sempre… Roby, Red, Dodi, Riccardo»,

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Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.