Una sola noce nel sacco non fa rumore….IL CASO “GAMESTOP”

Il caso GameStop
Print Friendly, PDF & Email
Durata della lettura: 3 Minuti

Quando mi è capitato di visitare i negozi GameStop in giro per l’italia, il minimo che poteva capitare era perdermi tra gli scaffali di videogame e console.

Tutto mi sarei aspettato furchè che quella innocua catena di distribuzione, avesse scatenato un vero putiferio nei mercati internazionali.

Quando penso ai piccoli investitori organizzati apertamente contro gli hedge fund Americani ripenso alle gesta di Ulisse contro Polifemo oppure Davide contro Golia.

Shop Gamestop

In questo caso i giganti sarebbero proprio i fondi speculativi che consideravano la società “GameStop” come un dinosauro, destinato (purtroppo) a seguire le sorti dei negozi di dischi e di tante attività in crisi; dopo l’annuncio della chiusura dei negozi fisici in favore degli shop virtuali, i colossi americani infatti, scommettevano sulla discesa dei prezzi delle azioni (con il meccanismo della vendita allo scoperto), sostenendo che la strada verso l’e-commerce, i giochi mobili e lo streaming avrebbe invertito la spirale finanziaria dell’azienda.

Per vendere allo scoperto, una società, un venditore in genere, prende in prestito (pagando i dovuti interessi) un’azione(di un altra società) e poi la vende (nel mercato), con l’intenzione di riacquistare la stessa azione in seguito una volta che il prezzo sia diminuito.

Il venditore infine restituisce le azioni alla società da cui ha preso in prestito e intasca la differenza di prezzo.

Effettivamente un po’ diabolico.

E per questo la reazione dei piccoli investitori è stata invece quella di cercare di salvare “Gamestop”.

I prezzi dei titoli azionari della società infatti sono arrivati a livelli fulminei “spinti” dai piccoli investitori.

Ma come è successo?

Il modus operandi è stato molto semplice. L’ operazione di acquisto dei titoli al fine di aumentare la domanda(e quindi il prezzo) è avvenuta grazie all’organizzazione e la coordinazione degli acquirenti nel forum “Reddit” .

Il sostanzioso aumento della domanda del titolo, quindi ha messo in crisi le previsioni di alcuni fondi speculativi di Wall Street che scommettevano un sacco di soldi sul ribasso dei prezzi delle azioni.

Il commercio frenetico ha catapultato la valutazione dell’azienda a quasi $ 20 miliardi, un aumento di 14 volte rispetto a un mese fa.

I prezzi sono aumentati così velocemente da attirare  addirittura i membri dell’amministrazione Biden e la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.  

Il popolo di “reddit” ha anche pensato che se il prezzo delle azioni fosse aumentato, tutti i colossi che avevano scommesso sfacciatamente contro “Gamestop” sarebbero stati schiacciati dal peso dell’errore di valutazione.

Ciò avrebbe innescato un ciclo che avrebbe ulteriormente innalzato il prezzo dei titoli dell’azienda e arricchito i piccoli trader a spese dell’establishment di Wall Street.

Gli acquirenti delle azioni di “GameStop” hanno considerato i loro sforzi come una ribellione finanziaria collettiva, per contrastare i giganteschi fondi di Wall Street che nel tempo hanno piazzato scommesse sconsiderate ed hanno a lungo sfruttato il sistema finanziario a spese del piccolo investitore.

E questo il caso di ricordare un vecchio detto popolare delle mie parti che dice : Na noce dint’ ô sacco nun fa remmore ,tradotto Una sola noce nel sacco non fa rumore, a significare che da soli si ottiene poco, ma in tanti si può vincere sempre.

Leggi altro di Stefano De Crescenzo

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.