Un’app può effettuare la diagnosi precoce dell’ictus

Un'app può effettuare la diagnosi precoce dell'ictus
Print Friendly, PDF & Email
Durata della lettura: 2 Minuti

Diagnosticare l’ictus con un’app per smartphone? A quanto pare è possibile e lo sostiene uno studio recente della Johns Hopkins University, secondo cui questo metodo può essere perfino più efficace dei dispositivi nella diagnosi dell’ictus del circolo posteriore. Si tratta di una forma sottodiagnosticata nel 40% dei casi, quasi quattro volte in meno dell’ictus del circolo anteriore, a causa dei suoi sintomi aspecifici come vertigini e capogiri.

Post in breve

Alcuni dati sull’ictus

L’ictus è un danno del tessuto cerebrale – o la morte di una sua parte – legato a un’insufficiente afflusso di sangue a un’area del cervello o, più di rado, a un’emorragia. Solo in Italia è la seconda causa di morte e rappresenta la prima causa di invalidità. La prevalenza aumenta dai 55 anni in su: negli over 75 arriva fino al 75%. I ricoveri annuali, invece, si aggirano intorno a 90.000 all’anno. La conseguenza più evidente è l’alterazione delle funzioni neurologiche controllate dall’area d’interesse come, ad esempio, il movimento di un arto o il linguaggio. Nonostante esistano numero fattori di rischio, come uno stile di vita poco sano e specifiche condizioni cliniche, l’ictus può colpire anche persone apparentemente in salute.

Lo studio

Nello studio sono stati inclusi 10 volontari sani – di cui il 90% uomini – con un’età media di circa 30 anni sottoposti a stimoli optocinetici con velocità crescenti in 4 direzioni. In questo modo è stato possibile indurre il nistagmo (un tipo di movimento oculare rapido e incontrollabile associato all’ictus) e registrarne la velocità con EyePhone, un’app installata su un IPhone 13 Pro Max che sfrutta il riconoscimento facciale per registrare e quantificare i movimenti oculari. Nel confronto con i dati ottenuti dalla video oculografia (VOG) EyePhone ha dimostrato di essere ugualmente efficace, con una sensibilità e una specificità superiori al 95%.

Gli occhiali per video oculografia (VOG) permettono di individuare il nistagmo e distinguere tra la forma centrale e quella periferica di ictus. Tutto ciò è reso possibile dalla loro capacità di quantificare i movimenti oculari e individuare l’esatta posizione degli occhi. L’impiego di questo dispositivi non è però ancora una prassi nei pronto soccorso a causa dei prezzi elevati e delle scarse competenze informatiche.

Il punto a favore per EyePhone

Installare un’app sul proprio smartphone è un’operazione semplice. Chiunque ha un cellulare abbastanza avanzato da supportarla. Tuttavia, lo studio presenta limiti come la presenza di un campione ristretto e composto da soli volontari sani. Per questo saranno necessari lavori ulteriori sull’argomento. EyePhone si presta a diventare un potenziale salvavita ancor prima degli occhiali VOG, grazie alla sua economicità e praticità.

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.