Vangelo e Meditazione della VI DOMENICA DI PASQUA – ANNO B a cura di Don Giacomo Equestre.
Post in breve
Vangelo secondo Giovanni 15,9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore
Meditazione del Vangelo
Dopo una bella potatura, ecco la stupenda rivelazione: Voi siete miei amici! Gesù ci sta chiamando tutti amici. Due amici veri sono quelli che fino alla fine della loro vita si stimano a vicenda, si perdonano, si amano.
Essere amici oggi? Basta un clic su Facebook. Siamo tutti amici. Siamo tutti … e non siamo amici per niente. Abbiamo sperimentato, credo, sulla nostra pelle cosa vuol dire far entrare amici nella propria vita, fidarsi ciecamente di loro e poi….
Non c’è amore più grande di chi dà la vita per gli amici. Ma va chiarito bene che non è amico chi ti dà sempre e solo pacche sulle spalle; non è amico chi non:
- dice mai niente di negativo per paura delle tue reazioni;
- ti loda dalla mattina alla sera;
- ti usa e getta come si fa con un fazzolettino;
- chi ti sta accanto solo se sei malato e quando sei sano se ne frega altamente di te (piangere con chi piange è semplice, gioire con chi gioisce è molto difficile).
L’amicizia vera è ben altra rispetto all’amicizia intesa oggigiorno. Per Gesù è dare la vita!
Dare la vita fino alla fine, morire, soffrire, patire, portare realmente il peso di un amico sulle proprie spalle. Gesù ci chiama ad essere amici di questo tipo.
Nessuno, cioè NESSUNO HA UN AMORE PIU’ GRANDE DI QUESTO: DARE LA VITA!
Darla, buttarla, offrirla, non essere attaccati alla propria vita ma regalarla agli amici. Questo ha fatto Gesù con me, con te: ha davvero dato la sua vita, sulla croce, per me.
Ecco che gli amici di Gesù devono amarsi gli uni gli altri. Ma non soltanto amarsi: fanno così anche i pagani. Ma amarsi a motivo del suo amore. Siccome Gesù ci ha amati, e ci ha amati nonostante i nostri tradimenti e i nostri peccati, così anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Questo amore reciproco vale soltanto se c’è la motivazione. La motivazione è: GESU’.
A questo amore è legata la produzione dei frutti. Se ci amiamo gli uni gli altri per Gesù, in Gesù, e con Gesù, allora porteremo molto frutto e il frutto rimarrà.
Un frutto che rimane, vuol dire un frutto duraturo, che non scompare che non finisce, non termina con l’azione stessa.
Un piacere non duraturo porta alla tristezza.
Quanti giovani sono tristi proprio perché presi da questi frutti a tempo determinato!
Invece Gesù vuol farci godere di:
- frutti duraturi;
- amicizie durature;
- matrimoni duraturi;
- pace duratura;
- vita eterna.
Amici ed amiche un po’ pesante questo argomento, ma bello e liberante.
Pensate solo a quanto sarebbe bello se tutti mettessero in pratica queste parole. Se all’amore malato dei nostri tempi si sostituisse l’Amore di Gesù che dà la vita (e non quello che la prende, la pretende…).