In collegamento dalla sua casa a Roma, Vittorio Storaro saluta il pubblico del Social World Film Festival 2020.
All’autore della fotografia, 3 volte premio Oscar (Apocalypse Now, Reds e L’ultimo Imperatore) verrà consegnato il premio speciale alla carriera.
Nonostante il collegamento ballerino, le prime parole del Maestro sono chiare: ‘ Vi ringrazio per questo premio, ma vi prego. Non chiamatemi direttore della fotografia’. Di fronte alla perplessità dei suoi interlocutori, Storaro spiega che il termine inglese ‘director of photography’ è stato coniato dai colleghi statunitensi, per equipararsi ai registi.
‘Ma – prosegue il Maestro – fare un film è come dirigere un’orchestra: ci sono tanti strumenti, ma c’è solo un ‘director’ e cioè il regista. Io non voglio essere un direttore della fotografia, ma un autore della cinematografia e il mio lavoro è questo: scrivere con la luce’.
Post in breve
Apocaplypse Now: il male e il bene
Vittorio Storaro si esprime con pacatezza, eppure nelle sue parole c’è tutto l’entusiasmo e la passione per il suo lavoro. Prima della consegna del Golden Spike Award alla carriera, la presentatrice della X edizione, Roberta Scardola, gli chiede:’Il tema della serata è Cattivi al cinema. Nel film Apocalypose Now il nemico vero è la guerra. Come si dà vita a un cattivo incorporeo?’
Il Maestro non esita e afferma:’ Quando Coppola mi chiese di collaborare con lui, rifiutai. In Italia all’epoca, giravo con Bertolucci e i film di guerra non mi interessavano. Ma Coppola mi disse di leggere ‘Cuore di Tenebra’ di Joseph Conrad, perché lì avrei trovato il cuore e l’idea del suo film. Ed è stato così: il suo film voleva raccontare gli orrori degli scontri tra due civiltà e la morte di una per mano dell’altra. Per il progresso nascono conflitti, ma questi scontri hanno spesso portato alla distruzione di molte civiltà.
Ma il male– continua Storaro – è, soprattutto, un mezzo per mostrare il bello e il buono nel mondo.
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Vittorio Storaro ai giovani: ‘non accettate tutto’
Poco prima di chiudere il collegamento, Vittorio Storaro ha lanciato un appello ai giovani, raccontando della sua esperienza di tre anni di stallo, prima di accettare di lavorare con Woody Allen, perché non riusciva a trovare una storia che risuonasse con la sua arte.
‘Non accettate tutto nella vita, ragazzi! Fate quello che fate con passione e amore e preparazione e sappiate rifiutare ciò che non va bene per voi’
Con queste parole e la consegna (virtuale) del premio speciale alla carriera, Golden Spike Award, Vittorio Storaro si è congedato dal pubblico del Social World Film Festival, dimostrando ancora una volta, di essere non solo un grande artista ma anche una persona umile e piena di amore per il suo lavoro.
Per conoscere gli altri ospiti del Social World Film Festival, vi lasciamo il link al sito ufficiale del festival e vi ricordiamo che potete seguire il festival sui canali social.