Il miracolo e la festa di San Gennaro

Il miracolo e la festa di San Gennaro
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Il miracolo e la festa di San Gennaro ricorre il 19 settembre

A Napoli San Gennaro compie il miracolo tre volte l’anno: il 19 settembre (giorno anniversario del martirio), il sabato che precede la prima domenica di maggio (questa data ricorda la prima traslazione del corpo nelle catacombe che dal santo prendono nome) e il 16 dicembre (in ricordo della terribile eruzione del 1631, fermata dal Santo portato in processione).

Tecnicamente sarebbe più opportuno affermare che il Santo «dovrebbe compiere il miracolo», perché non sempre lo scioglimento del sangue avviene, e quando il miracolo non avviene, Napoli trema per la paura di possibili disgrazie.

Ricordiamo la leggenda che racconta di una donna dal nome Eusebia che  raccolse il sangue di San Gennaro in alcune ampolle dopo la decapitazione, oggi custodite nella Cappella del Tesoro.

La festa di san Gennaro

La festa di san Gennaro è stata sempre sentita dai napoletani, tant’è vero che registi,attori,cantautori e scrittori Partenopei hanno descritto questo evento. Matilde Serao ad esempio ci ha lasciato una florida descrizione in un suo libro dal nome  «San Gennaro nella leggenda e nella vita» .

Proviamo a viaggiare indietro nel tempo verso una data indefinita tra gli anni cinquanta e gli anni novanta .

Se poi regoliamo il timer a metà degli anni novanta, magari beccate il sottoscritto da bambino nel pieno dei festeggiamenti.

Impostiamo la data della macchina del tempo alla mattina del 19 settembre a via Duomo nel pieno centro cittadino.

La città è in palpitazione: il miracolo può avvenire da un momento all’altro, negozianti, abitanti delle case, portinai, vigili urbani, e soprattutto fedeli, che affollano la chiesa sin dalle prime ore, sono in impaziente attesa.

Non esiste un regolamento nel miracolo di san Gennaro: la grazia può arrivare alle 9 del mattino come a tarda sera; il tempo si sa che è per tutta Napoli, santi compresi, è un incontro con la fantasia.

Ma a mano a mano che le ore passano, i balconi che danno sulla strada si affollano di gente: parenti, amici, personaggi provenienti da tutti i quartieri oppure dai paesi vicini, voglio assicurarsi un posto per assistere ‘live’ all’evento.

Nelle case e per le bancarelle della strada si celebrerà il rito dei babà e delle sfogliatelle, e, naturalmente, del torrone, che in quei giorni è il re dei dolci.

I torronari (se così possiamo definirli) tostano le mandorle in grossi recipienti a gas, lavorando il miele, lo zucchero e i tuorli d’uova.

Il denso vapore che ne viene, sale alla Cattedrale come incenso e spande un profumo che forse oggi non esiste più.

In perfetta buona fede, sacro e profano come sempre in questa città si mischiano : chi vende il mezzobusto di san Gennaro o la Madonna di Lourdes fa anche commercio di pulcini, tartarughine, spighe abbrustolite.

Souvenir e altro

Ed ancora Statutine di San Gennaro in creta, argilla e cartapesta, si vendono lungo tutta la strada, insieme a Cornetti portafortuna mentre i chierichetti distribuiscono gratuitamente le immaginette del Santo ai lati della chiesa. Il tutto continuerà fin quando la strada sarà stracolma e si riuscirà ad avanzare solo spingendo o essendo spinto.

Luminarie di tutti i tipi per la città splendono la sera per i vicoli dei decumani ed i Bar e i Caffè spandono i migliori profumi del mondo nell’aria.

Ora spostiamo la data della macchina del tempo agli anni cinquanta- Sessanta e vediamo che addirittura dopo l’avvenuto miracolo sale sul palco antistante la Cattedrale puntuale come sempre, e accolta da fragorosi applausi,la banda dei Carabinieri, la quale intona musiche dell’Arma e (soprattutto) motivi classici napoletani.

L’esibizione infine termina con l’inno nazionale, nel tripudio generale e nella pioggia di garofani e rose di tutti i colori lanciate dai balconi.

Attualmente nel bene e nel male qualcosa è cambiato: dal Giapponese con la maglietta del Napoli che in diretta web, esclama durante un intervista nel bel mezzo della festa:- “ Assumi Giapponese”-chiedendo la grazia al santo- fino alla richiesta in diretta tv da parte dei fedeli della vincita dello scudetto al Napoli .

Invitiamo tutti senza spoilerare, a recarsi il 19 Settembre a Via Duomo a Napoli,(Covid permettendo e con le dovute cautele previste dalla normativa vigente),per assistere a questo splendido prodigio senza tempo.

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Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.