Il Nobel per la Pace agli ultimi del mondo

Nobel per la pace 2020 è andato al World Food Programme delle Nazioni Unite
Durata della lettura: 4 Minuti

La presidente del comitato Novergese per il prestigioso titolo, Berit Reiss-Andersen, venerdi 9 Ottobre, ha annunciato che quest’anno il premio Nobel per la pace va al World Food Programme.

Post in breve

Che cosa è WfP

Il Wfp è l’ agenzia Onu di aiuti alimentari che negli ultimi anni ha potuto fornire cibo a cinque milioni di profughi della guerra in Siria, ha aiutato venti milioni di yemeniti, impiegato un piano di soccorsi in Corea del Nord, ed è in costante operatività nei paesi con elevate conflittualità come Sud Sudan e Repubblica democratica del Congo.

Per dare qualche numero, gli aiuti del WFP quest’anno hanno raggiunto cento milioni di persone.

Questo Nobel ha un valore di allerta oltre che di riconoscimento.

Non dobbiamo dimenticare che Il Coronavirus sta impattando smisuratamente sui più poveri della terra che risentono maggiormente della crisi economica globale.

In questo clima, le parole di Andersen:

“Fino a quando non avremo un vaccino medico, Il cibo è il miglior vaccino contro il caos”

suscitano profonde riflessioni e considerazioni sulla percezione di questa calamità sanitaria.

S’impoveriscono gli strati sociali piu deboli nei paesi sviluppati e contemporaneamente nelle zone più povere del pianeta la fame sta avanzando.

Pandemia e Lockdown

Il tema è delicato sia dal punto di vista morale che politico, per cui senza digressioni in merito, il problema va affrontato con lucidità: il Lockdown nei paesi più poveri del mondo arreca danni che il mondo “ricco” non può immaginare.

Basti pensare al caso dell’India in cui le restrizioni alla mobilità della manodopera migrante ha lasciato le campagne senza forza lavoro con ripercussioni gravi all’approvvigionamento alimentare in un paese in cui cento milioni di persone lavorano come braccianti agricoli (dati OXFAM).

Lo stesso Wfp infatti stima che tra le conseguenze indirette della pandemia, vi sarà nei paesi economicamente più deboli, l’incremento del cinquanta percento di persone che soffrono di denutrizione, passeranno da centotrentacinque a duecento milioni.

A fine anno le vittime della fame saranno superiori ai decessi per Covid.

Dobbiamo constatare che il grave problema di una buona parte del pianeta è l’impatto della Pandemia nei paesi più poveri.

Premio Nobel

Evitare di strumentalizzare il LOCKDOWN

Un concetto che è facilmente riassumibile in una bellissima frase di William Shakespeare


“Si soffre molto per il poco che ci manca e gustiamo poco il molto che abbiamo.”

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità( considerata la capofila per il premio di quest’anno), ha espresso le sue congratulazioni per il WFP su Twitter, scrivendo: “Enorme ammirazione e rispetto per il lavoro di chi salva la vita e si adopera per le persone bisognose ovunque”.

In una dichiarazione in risposta all’annuncio del premio, il direttore generale del WFP Beasley ha affermato la posizione della sua organizzazione secondo cui la pace globale e la sicurezza alimentare vanno di pari passo:

“Senza pace, non possiamo raggiungere il nostro obiettivo globale di eliminare la fame nel mondo “, fin quando ci sarà la fame, non avremo mai un mondo pacifico”.

Bibliografia (fonte Wikipedia)

Il premio Nobel per la pace (Nobel peace prize) è stato istituito dal testamento di Alfred Nobel del 1895 ed è stato assegnato per la prima volta nel 1901, come gli altri premi istituiti da Nobel stesso.

A differenza degli altri premi Nobel, quello per la pace viene assegnato in Norvegia, e non in Svezia: la cerimonia di consegna del Nobel per la pace si tiene infatti a Oslo, questo perché all’epoca dell’istituzione dei premi Nobel la Norvegia era ancora unita alla Svezia.

Il vincitore del premio viene scelto dal Comitato per il Nobel norvegese, composto da cinque persone scelte dal Parlamento norvegese.

L’annuncio della decisione viene effettuato a metà ottobre e la consegna del premio avviene presso il municipio di Oslo.

È anche l’unico premio Nobel che può essere assegnato non solo a singole persone, ma anche a intere organizzazioni.

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.