Onde, figlie del mare
Porgo al mare i miei più reconditi pensieri
che esso mi custodirà gelosamente
più sinceramente di un amico fidato
Onde che s’infrangono sulla battigia,
accarezzate e sospinte dalle braccia del vento,
sollevate dalle correnti dei fondali
che accompagnano i soffi di Eolo
in un sinolo parallelo ed incrociato
che si consuma solo nell’impatto fragoroso,
naturale e schiumoso con una sabbia piatta,
dura, ma teneramente atta
ad accoglierne l’essenza, sempre lì,
disponibile e pronta
a custodirne i segreti che, nel corso del tempo,
si sono lasciati catturare, travolgere, imprigionare
per acquisire quella dimensione di eternità
che solo il mare concede nella sua costante ciclicità.
Porgo al mare i miei più reconditi pensieri
che esso mi custodirà gelosamente
più sinceramente di un amico fidato,
consentendomi di rileggerli, riascoltarli, rivederli,
nel fruscio intenso, regolare o disordinato,
composto o frammentario delle onde,
sue figlie e messaggere che mi restituiranno
quei segreti pensieri che al loro padre mare
ho teneramente affidato.
Onde figlie del mare
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Assuntina Esposito
Si é laureata in Giurisprudenza nel 1993, presso l’Università Federico II di Napoli, abilitata all’esercizio dell’attività forense, ha però sempre seguito la sua vocazione per l’insegnamento ed é da 20 anni, docente di Italiano e storia