Quel genio chiamato Monicelli

Quel Genio chiamato Mario Monicelli
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Nel 1999 alla domanda se la commedia consentisse una maggiore libertà di critica sociale rispetto al dramma convenzionale, Monicelli rispose:

Mario Monicelli, il Genio, i suoi film imperdibili

Certamente. La vera critica sociale si fa solo con la commedia, perché se ridi della miseria, della malattia o della povertà puoi approfondirla. E ottieni di più. L’obiettivo è considerare la realtà che ti circonda, dal punto di vista dell’umorista. Penso che sia necessario guardare più in profondità per far ridere le persone di cose che non sono ridicole o divertenti.

Influenzato da Charlie Chaplin, Buster Keaton, Laurel e Hardy, Monicelli iniziò a dirigere commedie nel 1949  quando intreprese una collaborazione permanente con l’iconico e amatissimo Totò. “Totò cerca casa”, il loro primo film insieme, fu co-diretto dallo sceneggiatore Steno (Stefano Vanzina).

Totò cerca casa

L’anno successivo, l’allora trentacinquenne regista propose “Vita da cani”, film che racconta la storia di un gruppo teatrale provinciale del secondo dopoguerra interpretato da Aldo Fabrizi, Gina Lollobrigida e Marcello Mastroianni. Imperdibile da vedere assolutamente.

Ma la filmografia del regista è vasta e va ben oltre la portata di questo articolo.

Difficile fornire una panoramica dettagliata del suo lavoro, ricco di tantissimi film, premi e candidature oscar.

La fase artisticamente più significativa della sua carriera, tuttavia, iniziò dopo aver cominciato a lavorare con gli sceneggiatori Agenore Incrocci e Furio Scarpelli (Age e Scarpelli).

Sviluppò quella che divenne nota come “commedia all’italiana”, o commedia sociale realistica, accuratamente descritta da un  famoso critico come “una fusione di amarezza e fascino ”. Film come “I Soliti Ignoti” , “La Grande Guerra” e “I Compagni”, non furono solo popolari in Italia ma attirarono l’attenzione del pubblico internazionale.

Senza elencare tutti i film del grande regista, perché veramente ogni opera  è una singola perla da non perdere, questo vuole essere un invito a vedere i suoi lavori.

I Soliti Ignoti

Nel 1958 “I Soliti Ignoti” riunisce Totò, Mastroianni, Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Carlo Pisacane, Tiberio Murgia e Claudia Cardinale (nel suo primo film), racconta di un gruppo di piccoli criminali in povertà che tentano di rapinare un piccolo banco dei pegni. Il film parodiava scherzosamente il genere del film poliziesco e i suoi criminali “scientifici” super cool. In questa farsa esilarante e cruda avviene tutto ciò che può andare storto durante il “colpo”.

Scena dei “I Soliti ignoti”

La Grande Guerra

Un anno dopo Monicelli diresse La Grande Guerra,film su due soldati italiani della prima guerra mondiale (Alberto Sordi e Vittorio Gassman) sul fronte austriaco. Il film combina abilmente caratterizzazioni di classe e umorismo nero per esporre l’assurdità e la violenza del conflitto e il suo orrendo impatto su soldati e civili.  Un vero e proprio atto di coraggio considerato il fatto che all’epoca (negli anni 50) Il coinvolgimento nella prima guerra mondiale era considerato dai “responsabili dell’opinione pubblica” come un sacrificio eroico;  la stampa infatti chiese la censura .

 Fortunatamente ciò non avvenne e il film, fu un successo al botteghino. Quest’opera classica, come affermò in seguito Monicelli:

fu la prima a dire che questi uomini andarono in guerra senza sapere perché, che la guerra non aveva niente a che fare con loro. Erano poveri diavoli, mal vestiti, denutriti, ignoranti, analfabeti, mandati a fare qualcosa che non aveva nulla in comune con le loro vite .

Sordi e Gassman nella “Grande Guerra”

Monicelli realizzò satire storiche immortali come, “Larmata Brancaleone“, con Gassman nei panni di un povero ma orgoglioso cavaliere accompagnato nelle sue strambe avventure, da un cast eccezionale (Proietti, Sandrelli, Villaggio e tanti altri), ed ancora “Il Marchese del Grillo” (1981), con Sordi, nelle vesti del Goliardico Marchese immerso nella Roma papalina dell’ottocento.

Sordi “Marchese del grillo”

Senza non tralasciare le commedie contemporanee, veri capolavori senza tempo, il maestro affrontò temi sociali ed esistenziali .  

Amici miei

“Amici Miei” , cinque amici toscani (Tognazzi, Celi, Noiret, Montanari, Del Prete, Moschin) di mezza età che non sono mai veramente cresciuti, fu uno dei suoi “Cult Movie” così “emotivamente potenti” da divenire un film inserito nell’immaginario comune collettivo con l’invenzione di  parole nuove introdotte nei vocabolari di lingua italiana (vedi “supercazzola”); tragicità e comicità vanno a braccetto nella stessa pellicola.

Scherzi goliardici e situazioni paradossali fanno da sfondo alla vita comune di tutti i giorni. Una videolezione su come ingannare il tempo che scorre inesorabilmente.

Scena tratta dal Film “Amici miei”

Monicelli rimase fino alla fine della sua vita un oppositore del capitalismo, denunciando l’ascesa di quella che descriveva come la “cultura del profitto” e la decadenza della nostra società.

Un libero pensatore e un grandissimo Maestro.

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Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.