Vangelo e meditazione della DOMENICA DI PASQUA 2020

Vangelo e meditazione della DOMENICA DI PASQUA 2020 a cura di Don Giacomo Equestre
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Durata della lettura: 2 Minuti

Vangelo e meditazione della DOMENICA DI PASQUA 2020 a cura di Don Giacomo Equestre

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore

Meditazione

Quest’anno, carissimi, dobbiamo celebrare la Santa Pasqua senza staccare gli occhi dalla Croce e da tutti i crocifissi della terra.

Pensavamo di essere potenti, di avere tutto sotto controllo, di essere liberi e autonomi e un invece un invisibile virus ci ha messo in ginocchio.

Uno starnuto ha sbriciolato il monte Everest.

Polvere siamo e polvere ritorneremo. Siamo foglie d’autunno che sono spazzte dal vento.

La parola Pasqua, sapete, significa passaggio.

Il popolo d’Israele celebra il passaggio del Mar Rosso, dalla schiavitù alla libertà, dall’Egitto alla terra promessa; ma deve camminare per quarant’anni nel deserto e fare i conti con tutte le fragilità e povertà radicate nel cuore dell’uomo prima di sporcarsi i piedi con la terra che il Signore aveva promesso.

La Chiesa celebra il passaggio dalla morte alla vita, è la vittoria di Gesù: la vita donata per amore fermenta il mosto del vino della nuova alleanza e fa esplodere il sepolcro diffondendo l’aroma e il profumo di Cristo Risorto, l’uomo nuovo.

La sua nuda solitudine crocifissa si trasforma in un grido di vita che fa vibrare le colonne dell’universo.

È il vagito della nuova creazione.

Celebrare la Pasqua è vivere questo desiderio di novità.

La resurrezione di Gesù non è una rianimazione, non è un ritorno alla vita di prima, ma un passo avanti.

È per questo che molti non lo riconoscono e lo scambiano per un giardiniere o per un semplice pellegrino.

È lui o non è lui? É lui e non è lui. Gesù non torna alla vita, Gesù risorge. É tutta un’altra cosa.

Bene: adesso tocca a te carissimo/a, cosa vuoi fare dopo questa quarantena?

Vuoi ritornare alla normalità o vuoi iniziare a vivere da Vivo?

Vuoi che tutto sia come prima o vuoi provare a trasformare casa tua in un laboratorio di resurrezione?

Vuoi tornare a spolverare il tuo sepolcro o vuoi sperimentare il brivido della vita nuova che Gesù ci regalato?

Vuoi brindare alla Pasqua con l’acqua tiepida della mediocrità o con un calice di vino della nuova alleanza?

Buona Pasqua a tutti …  mi raccomando in casa.

Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre

Foto: Vivarini A. (1498), Resurrezione di Gesù Cristo

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Author: Don Giacomo Equestre