Vangelo e Meditazione della V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

Vangelo e Meditazione della IV DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre
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Durata della lettura: 4 Minuti

Vangelo e Meditazione della V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre

Dal Vangelo secondo Giovanni 11,1-45


In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato.

Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».

Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.

Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava.

Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».

Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo».

Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno.

Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!».

Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro.

Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello.

Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!

Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».

Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».

Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui.

Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.

Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».

Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?».

Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».

Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!».

Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra.

Disse Gesù: «Togliete la pietra!».

Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».

Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».

Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».

Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».

Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Parola del Signore

Meditazione

Con la resurrezione di Lazzaro l’evangelista ci conduce al culmine dei “segni”: l’impossibile vittoria della vita sulla morte.

Gesù ha perso un amico e, nonostante il pericolo di morte, si avvia ugualmente verso Betània per salvarlo.

Non fugge la morte, né quella dell’amico né la propria.

A differenza di lui, noi ci nascondiamo, fuggiamo davanti alla malattia e alla morte.

Quando è vicino alla casa dell’amico morto e vede il dolore straziante delle sorelle, anche lui scoppia a piangere.

Gesù non è un eroe impassibile.

Tuttavia, il confronto con la morte anche se drammatico non lo ferma.

E venuto per combatterla e per sconfiggere il suo dominio sugli uomini.

Il corpo di Lazzaro è stato messo nella tomba e viene chiuso con una pietra pesante.

Non e più possibile far nulla, neppure per Gesù!

Questa è almeno la convinzione comune, anche delle sorelle. Gesù ha guarito i malati ma non ha ancora risuscitato i morti.

Rivolto a Marta dice: “Chi crede in me, anche se muore, vivrà”.

E stando ritto davanti alla pietra pesante chiama a voce alta l’amico: “Lazzaro, vieni fuori!”.

La parola di Gesù è più forte anche della morte. Lazzaro, che pure era morto, sente la parola amica di Gesù e si mette a camminare.

Il Vangelo scioglie dalle paure, dal peccato e dalla morte.

Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre

Foto: Castelli A. sec. XVII, Resurrezione di Lazzaro

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Author: Don Giacomo Equestre