Vangelo e Meditazione della V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C

Vangelo e Meditazione della V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C a cura di Don Giacomo Equestre.
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Durata della lettura: 2 Minuti

Vangelo e Meditazione della V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C a cura di Don Giacomo Equestre.

La gente ascolta volentieri Gesù.

Le autorità non lo sopportano perché loro vogliono sudditi sottomessi, mentre lui ci fa scoprire un Dio che apre i cuori alla vita e alla speranza.

Dal Vangelo secondo Giovanni 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore

Meditazione

La gente ascolta volentieri Gesù. Le autorità non lo sopportano perché loro vogliono sudditi sottomessi, mentre lui ci fa scoprire un Dio che apre i cuori alla vita e alla speranza.
Gli portano una donna scoperta in flagrante adulterio. La pena prescritta dalla legge era la lapidazione. Cos’è la lapidazione e come funzionava in Israele?
L’imputato veniva messo in una fossa e i testimoni, che si assumevano la responsabilità della condanna, gli buttavano addosso le pietre, fino ad uccidere. Tutti i membri della comunità, dovevano lanciare una pietra, come segno di condivisione con la sentenza.
Quindi dire: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, è come dire: “Assumiti la responsabilità di questa sentenza; sei sicuro che stai facendo del bene?
Se sei sicuro che questa è la soluzione al male, lancia la prima pietra.”
E bello vedere che i primi ad andarsene sono proprio gli anziani del sinedrio, cioè i giudici, quelli che hanno emesso tante condanne e sanno che non hanno ottenuto un granché.
Gesù salva la ragazza, ma anche loro, dal commettere un’ennesima ingiustizia.
Anche oggi, nella società, la lapidazione è ampliamene diffusa. Si pratica con il pettegolezzo, con la calunnia, ed è molto efficace; ma nessuno si sente responsabile di questi “morti”.
Ebbene neanche a noi Gesù ci condanna, ma anche a noi dice, dopo essersi chinato per terra, per darci la possibilità di riflettere a mente fredda: “Se sei senza peccato scaglia la prima pietra.” Pensiamoci bene prima di sparare sentenze che fanno male!
Signore grazie per tutte le volte che, con il tuo intervento pieno di amore, riesci a risuscitare qualcuno che noi abbiamo ucciso, e per tutte le volte che tu ci guarisci dalle pietre che abbiamo ricevuto.

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Author: Don Giacomo Equestre