Certosa di Pavia, un luogo di arte e spiritualità

La certosa di Pavia o Monastero di Santa Maria delle  Grazie, è un complesso monumentale si trova nel omonimo comune di Certosa di Pavia.
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La certosa di Pavia o Monastero di Santa Maria delle Grazie, è un complesso monumentale si trova nel omonimo comune di Certosa di Pavia.

Edificato alla fine del XIV secolo per volontà di Gian Galeazzo Visconte, Signore di Milano oltre che per voto della consorte Caterina, nasceva anche per sottolineare la grandezza e il prestigio del ducato Visconteo.

La costruzione dell’enorme complesso e il suo arricchimento di opere d’arte potè avvalersi dell’ingente patrimonio nonché di una rendita perpetua assicurata dal duca anche dopo la sua morte, che avvenne nel 1402.

Varcando l’ingresso della Certosa di Pavia si ha la sensazione di entrare in un angolo di paradiso, meraviglia delle meraviglie riprodotto in pietra, ad accoglierti l’ampio portone finemente decorato, e all’entrata lo sguardo viene rapito dalle volte delle navate di color cobalto mescolate alle magiche geometrie astrali, stelle dorate che decorano i cieli.

All’interno della chiesa, a croce con tre navate, abside e transetto, è coperto da volte a crociera sorrette da pilastri polistili in pietra le decorazioni sono per la maggior parte opere di Ambrogio da Fossano.

Tra le tantissime opere d’arte che troviamo all’interno vi è il monumento funebre di Ludovico il Moro e di sua moglie Beatrice d’Este di Cristofaro Solari.

Le maestrie si sono conseguite senza interruzioni, anche il mausoleo sepolcrale fu completato in circa 50 anni, assommando di fatto diversi stili, dal tardo gotico italiano al rinascimentale, stili che accostati trovano un equilibrio nelle bellezze dei marmi, delle pitture e delle decorazioni che lo stesso Gian Galeazzo Visconti fece innalzare, chiamando i più noti artisti ed architetti dell’epoca.

Si vantò di manodopera come il maestro e suo progettista Bernardo da Venezia, a Giovanni Solari e suo figlio, ed altri nomi illustri del tempo.

Uno dei primi ambienti ad essere edificati fu il refettorio, adibito anche a chiesa cenobitica cosi è riportato in un documento redatto per volere di Francesco sforza nel 1451, per tenere sotto controllo lo stato di avanzamento dei lavori.

Poi seguirono tutti gli altri ambienti la sacrestia nuova, la biblioteca, il magnifico chiostro grande e di fianco alla parete del chiostro piccolo, che lungo i tre lati ospita le ventiquattro celle in cui vi risiedevano i monaci.

veduta Chiostro piccolo Ph C.verde

Le colonne, i capitelli i pilastri le statuine i terracotta che accompagnano il visitatore lungo il percorso del chiostro grande, sono di una straordinaria bellezza e sottile manifattura.

Il chiostro piccolo è strutturato a portici, con tredici archi sui lati maggiore e dodici sui minori, di fianco alla navata della chiesa, insomma agli occhi osservatori un tributo di bellezza infinita.

La moderna storia del monumento e della sua tutela inizia già nel XIX secolo, quando nel 1866, a seguito della soppressione degli ordini e delle corporazioni religiose, la Certosa  di Pavia passò allo stato italiano, fu affidato all’allora ministero della Pubblica Istruzione.

A partire dal 1982 e fino ad oggi, Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha destinato numerosi finanziamenti per interventi di restauro, considerando la complessità del valore architettonico, nonché, materico e compositiva si può concludere che, ad oggi gli interventi adottati di restauro, si sono sostanzialmente conclusi restituendoci un patrimonio storico-artistico inestimabile.

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Author: Concetta Verde

Nasce nel 1970 a Gricignano di Aversa, un paese del casertano. Da sempre ha amato l‘arte in ogni sua forma e predilige la pittura, la poesia e la fotografia. Viaggia spesso alla scoperta di nuovi luoghi, usi, costumi, linguaggi e persone di diversa cultura che immortala nella mente e nei suoi scatti fotografici. Ha partecipato a diverse mostre di pittura e concorsi di poesia (finalista al concorso Il Federiciano) con l’Aletti editore e con la casa editrice Pagine e Poesie. Affezionata da sempre alla sua fotocamera, raccoglie tanti scatti che gli consentono di partecipare a diversi concorsi fotografici, ultimo all’Urban Photo Awards che ha selezionato una sua foto per una mostra itinerante.