Il  Palazzo Baronale di Minturno

Il Palazzo Baronale di Minturno
Print Friendly, PDF & Email
Durata della lettura: 3 Minuti

Il Palazzo Baronale di Minturno, comunemente detto “Il Castello” è il più antico tra i monumenti di epoca post romana.

Questo bastione di formidabile mole fu edificato dal Vescovo Leone, nel IX° secolo (intorno al 839 d.C.) a guardia del “territori di S Pietro”, dal lui denominati “Leopoli”

Probabilmente il Castello venne edificato su un preesistente Castrum, risalente all’incirca, alla fine dell’impero Romano.

Post in breve

Il Palazzo di Traetto e la storia della Scafa

Infatti la struttura originaria del  Palazzo Baronale  faceva già parte della Città di Traetto, costruita nel 590 d.C., dopo la distruzione di città di Minturnae.

Gli abitanti si rifugiarono sul colle vicino, alla foce del Garigliano, fondando il centro di “Traetto”.

Il toponimo deriva dalla “Scafa”, che univa le due sponde del fiume Garigliano, altro non era che il “traghetto” costituito da una zattera che collegava le sponde del fiume.

La cosiddetta “scafa”, consentiva il passaggio di uomini, greggi e merci, in buona sostanza era tirata da una fune che permetteva il passaggio tra le due rive e lungo cui si muoveva.

La Storia del Castello Baronale

A partire dal 915 d.C., quando passò nelle mani dei Duchi di Gaeta, il castello ebbe numerosi proprietari.

Il Castello Baronale, fu posseduto dall’abbate di Montecassino, dai Principi normanni di Capua, dai Conti dell’Aquila, dai Caetani di Anagni, i Conti di Fondi e Traetto, fino ai Gonzaga.

Tra i vari personaggi illustri che dimorarono in questo edificio, ci fu anche S.Tommaso d’Aquino nel 1272.

Nel 1452, per volere di Alfonso d’Aragona, vennero eseguiti notevoli lavori di restauro

Nel sedicesimo secolo, il maniero fu di proprietà di una delle più belle donne d’Italia, Giulia Gonzaga, contessa di Traetto e di Fondi.

Poi successivamente fu anche di proprietà di Isabella Colonna.

Nel 1690 fu acquistato dalla famiglia Carafa Della Spina, che ne mantenne la proprietà fino al 1946, quando il Principe Giovanni Battista Caracciolo-Carafa ne dono una parte agli Asili d’Infanzia.

Nel 1990, il Comune di Minturno ha acquistato l’altra parte del Castello dal Principe Francesco Caracciolo-Carafa, per la irrisoria cifra di 15 milioni di lire. 

La struttura del Palazzo Baronale

Il cortile del Palazzo Baronale di Minturno

Il Castello, ad ovest dell’attuale centro, ha una pianta trapezoidale e si articola su vari livelli, seguendo la naturale conformazione del terreno.

Presenta due ingressi, il primo, quello principale, a sud est ed esterno alle mura, vicino alla porta principale della città.

Il secondo si apriva internamente alle mura e nella parte alta della facciata sono ancora visibili le tracce delle feritoie per la manovra del ponte levatoio.

Dal primo ingresso si accede ad un grande androne che dava su un porticato voltato a crociera.

Il piano terra ospitava i locali di servizio quali cantine, cucine, stalle e armeria; tutti questi ambienti affacciavano in un ampio cortile di forma trapezoidale.

A nord il cortile, sovrastato dalla Torre Quadra, probabilmente la parte più antica dell’edificio, alta in origine 60 metri, ma gravemente danneggiata nel 1853 da un fulmine e in parte demolita.

Al primo piano il loggiato che affaccia sul cortile ha assunto un carattere gotico con la costruzione di arcate a sesto acuto, da esso si accede alla Grande Sala dei Baroni.

Il piano copertura è mutato notevolmente nel corso degli anni, ma rimangono tracce visibili dell’antico camminamento di ronda, con merli a coda di rondine.

Ogni anno, nella seconda Domenica di Luglio, in occasione della “Sagra delle Regne” il castello viene illuminato da fuochi d’artificio, simulando un incendio colorato.

Se ne consiglia la visita, su prenotazione.

Guarda le foto su FLICKR

Leggi altro di:

Tammaro Landolfo (Marino)

Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.