Nel tratto di Toscana tra Siena e Massa Marittima si trovano gli spettacolari resti dell’Abbazia di San Galgano, uno dei più importanti monasteri toscani.
Post in breve
L’Abbazia di San Galgano e l’Eremo di Montesiepi
Facilmente raggiungibile da Firenze seguendo la superstrada FI-SI fino all’uscita di San Lorenzo a Merse, proseguendo poi verso Monticiano.
La visita all’Abbazia ma soprattutto all’eremo di Montesiepi è indicata alle famiglie con bambini.
Da non perdere la spada nella roccia nel vicinissimo eremo di Montesiepi col suo mistero di ‘Excalibur’.
Questa spada conficcata in un masso roccioso che spunta dal pavimento, è situata al centro della Rotonda di Montesiepi, in una cappella distante poche centinaia di metri dall’Abbazia di San Galgano.
L’Abbazia amata da registi e musicisti
Le fresche estate, fanno da cornice agli emozionanti concerti che si tengono nell’Abbazia.
Il suggestivo spazio dell’Abbazia diventa palcoscenico di commedie musicali , opere liriche, balletti e concerti in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana.
Si può godere di un bellissimo spettacolo all’aperto, e come tetto un cielo stellato con un’atmosfera di altri tempi.
Il Paziente Inglese di Anthony Minghella, è stato uno dei film che ha usato come scenografia l’abbazia.
Alcuni cenni storici
Il nobile cavaliere Galgano Guidotti, dopo aver preso l’abito cistercense, fece erigere sul monte Siepi una cappella, nel 1180, dove scelse di morire da eremita.
I monaci cistercensi, successivamente, ottennero di costruire lì un oratorio e un edificio in onore del monaco Galgano, divenuto Santo.
Così nacque il Monastero di San Galgano, splendido edificio, considerato oggi uno dei più prestigiosi esempi di architettura gotica.
Nel 1300 l’abbazia fu devastata dalle truppe comandate da Giovanni Acuto e nel 1400 iniziò il periodo di decadenza, che culminò poi nella decisione di abolire gli ordini monastici.
La spada nella roccia che San Galgano infisse, quando decise di lasciare la sua vita dissoluta di signore, per farsi eremita.
Il gesto di pace di Galgano (la spada infissa nella roccia) e la sua breve e intensa vita eremitica, nel 1185, appena quattro anni dopo la morte, il papa Lucio III lo proclamò santo mentre il vescovo volterrano Ugo Saladini ordinò che fosse sepolto accanto a quel masso che serrava ancora la croce-spada, unico segno religioso della sua vita, e che vi fosse costruita sopra una cappella.
Cappella che assunse subito la particolare forma rotonda che la contraddistingue ancora oggi.