Social media e biodiversità: un connubio interessante

Social media e biodiversità: un connubio interessante
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Uno studio dell’Università di Queensland, pubblicato su One Earth, ha unito i dati del Global Biodiversity Information Facility con quelli ottenuti da Facebook. I ricercatori hanno individuato ben 1.097 specie in Bangladesh, tra cui 288 specie di uccelli e insetti a rischio di estinzione. I social media e la fotografia digitale potrebbero compensare la scarsa disponibilità di dati inerenti alla distribuzione delle specie, soprattutto in via di estinzione, per identificare aree protette future.


Il Bangladesh è il cuore della biodiversità indo-birmana. Le specie più minacciate sono quelle forestali perché circa il 60% delle aree protette si trovava in terreni ora coltivati. Il Bangladesh è, difatti, il Paese a basso reddito più densamente popolato al mondo, coprendo un’area di 147.000 chilometri quadrati in cui vivono oltre 160 milioni di persone. Attualmente solo il 4,6% del territorio è considerato protetto mentre, secondo i ricercatori australiani, le aree da tutelare costituirebbero più di un quarto del Paese: circa il 39%.

Le aree protette sono cruciali per la salvaguardia del Pianeta, in primis perché riducono gli effetti legati ai cambiamenti climatici come la perdita di habitat e la conversione delle foreste naturali in piantagioni. E in Bangladesh la copertura dell’area protetta è leggermente superiore per le specie minacciate (7,4%) rispetto a quelle non minacciate (5,8%), ma si osserva una grande variabilità tra i diversi gruppi tassonomici. I crostacei costituiscono la specie più tutelata (13%), seguita dai mammiferi (9,6%), i rettili (9,5%), gli uccelli (6,9%), gli anfibi (5,5%), le farfalle (4,6%) e infine e i pesci d’acqua dolce (3,4%). Lo studio ha scoperto che tra queste 22 specie – di cui sette minacciate – non erano coperte da aree protette.


La citizen science, in particolare i social media, sta rivoluzionando la conoscenza sulla biodiversità. Per questo può diventare un’importante fonte di dati nei paesi asiatici, come il Bangladesh, dove mancano database completi.

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.