Vangelo e Meditazione della XXII Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di don Giacomo Equestre.
Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
Commento al Vangelo
Nell’uomo di oggi, c’è una grande illusione, un grande inganno: pensare che ciò che lo minaccia proviene “da fuori” … e che è da questo fuori che bisogna guardarsi; pensiamo alle stupide paure per l’altro, per il diverso, per lo straniero, per l’immigrato … logiche queste che conducono l’uomo a chiudersi in se stesso, nel proprio universo, nel proprio gruppo, nelle proprie identità nazionali facendolo illudere che lì ci sia salvezza e pace.
Carissimi, Gesù non la pensa così.
Infatti Lui rinvia tale minaccia, all’intimo dell’uomo visto come luogo d’origine di tutti i mali, di tutte le impurità, di tutti i pericoli.
È dal cuore, dal profondo che proviene quella terribile cascata di iniquità, di cattiveria, di malvagità, che Marco pone sulle labbra di Gesù: “E’ dal cuore dell’uomo che provengono prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia e stoltezza”.
Insomma, non è “dall’esterno” la minaccia, ahimè è “da dentro”!
È lì che bisogna fare la guardia per non essere contaminati dal male.
I farisei si preoccupano delle mani, Gesù del cuore, i farisei si pongono il problema del puro e dell’impuroa partire da ciò che entra nell’uomo;
Gesù invita i suoi ascoltatori, invita ciascuno di noi, a non preoccuparsi delle mani ma del cuore. É dal cuore che bisogna guardarsi, non dall’esterno.
Anzi, possiamo dire che dall’esterno proviene, per il credente, l’annuncio della Parola di Dio che indirizza, orienta le sue scelte e quindi le sue profondità. e lo conduce sulle vie di Dio;
Se l’uomo dovesse fidarsi dell’interno, mette in guardia Gesù, sarebbe condotto su vie di morte.
È quello il luogo che deve essere guarito e nel quale Dio vuole prendere dimora …
Se non si va al cuore e si continua a temere ciò che viene da fuori, Dio non potrà realizzare in noi il suo sogno di vicinanza e così ci si accontenterà di lavare le mani lasciando da parte il profondo dell’uomo, lì dove si gioca ogni nostra verità, e ogni nostra amicizia con Dio.
Buona domenica.
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Foto: Maderno M.A. secc. XVI-XVII, Decollazione di S. Giovanni Battista. Vedi scheda