Vangelo e Meditazione della XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – N.S. GESÚ CRISTO RE UNIVERSO – ANNO A

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – ANNO A – SOLENNITÀ
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Vangelo e Meditazione della XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – ANNO A – SOLENNITÀ a cura di Don Giacomo Equestre.

Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.

Dal Vangelo secondo Matteo 25,31-46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.

Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra:

“Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”

Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore

Meditazione

Questa domenica celebriamo la solennità della regalità di Cristo, che chiude l’anno liturgico.

Siamo invitati a riflettere, con timore e tremore, sul senso vero della storia, dell’uomo e dell’universo intero ma con un senso di grande fiducia e serenità.

Proclamare che Gesù è Signore del mondo vuol dire che il mondo non è affidato al caso, come alcuni pensano e dicono, ma che è guidato dalla mano invisibile e sapiente di Dio.

Il brano del vangelo odierno attira la nostra attenzione sul nostro atteggiamento nei confronti del prossimo, in base al quale saremo giudicati.

Il Vangelo di Matteo descrive la venuta di Gesù per il giudizio definitivo sull’umanità e la manifestazione del suo Regno.

Ma la nostra sorte non si decide nell’aldilà: è adesso, durante questa vita terrena, che scegliamo di stare, per l’eternità, con Cristo oppure contro di lui.

È durante questa vita che scegliamo entrare a far parte del Regno o di escluderci, secondo che avremmo riconosciuto Cristo nel volto dei fratelli bisognosi.

È questo un chiaro riferimento alle opere di misericordia che non pone limiti all’amore.

L’evangelista Matteo, in questi versetti, precisa una cosa molto importante: l’aiuto prestato o rifiutato ai sofferenti è l’aiuto prestato o rifiutato a Cristo.

Essere partecipi della sua regalità vuol dire entrare in un movimento di condivisione attraverso i gesti umili di pietà.

L’importante è sapere che questa presenza di Dio in noi è donata a tutta l’umanità, anche a quelli che non credono.

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Foto: Attribuito a Waider C. (1502 circa), Gesù Cristo re

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Author: Don Giacomo Equestre