Viaggio nella geologia, gli “Orridi di Uriezzo” nel Verbano-Cusio-Ossola

Roccantica, una giornata in un grazioso borgo
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In Valle Antigorio, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, si trovano una serie di gole scavate nel granito da torrenti che in passato scorrevano a valle del Ghiacciaio del Toce e denominate Orridi di Uriezzo.

Il piccolo canyon italiano che si sviluppa sul territorio italiano ma si insidia tra la Svizzera, regalandoci uno spettacolo naturale. Un posto ideale per staccarsi dallo stress quotidiano e farsi abbracciare dalla bellezza di opere scolpite dalla natura.

Siamo nella valle Antigorio ad ovest del Lago Maggiore, dove 12.000 anni fà, quest’area era occupata dal ghiacciaio del Toce, con uno spessore di oltre 1.000 metri, tanto che emergevano solo le cime più alte, l’incisiva azione erosiva spinse a tal punto sul gradino roccioso di Premia che scese ad una profondità di 160 metri.

Proprio questa evidente incisione formò gli Orridi di Uriezzo, ci troviamo per precisione in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Scavato dall’antico sistema di torrenti che scorrevano sul fondo del ghiacciaio che percorreva la valle, il ritiro dei ghiacciai hanno dato vita alle profonde gole.

Gole formate da enormi “stanze” per così dire, cavità subcircolari tutte collegate tra di loro da passaggi stretti e cunicoli tortuosi, che oggi possiamo ammirare con delle piacevoli camminate senza incorrere in pericoli seguendo il corso del fiume.

Oggi ad Uriezzo si possono visitare ben tre Orridi: quello di Nord Est, quello di Ovest e quello a Sud, quest’ultimo il più spettacolare, lungo circa 200 metri, ed è profondo all’incirca 20-30 metri, insomma uno stupore agli occhi dei visitatori, in ogni modo sono percorsi facili da raggiungere e di agevole camminata all’ interno di esso.

Tutta la zona partendo da Grodo fino ad arrivare a Premio e Baceno è stata studiata fin dagli anni 50 per le sue caratteristiche forme erosive proprio per l’impressionante azione di modellamento creata dall’ultima glaciazione, e dai torrenti, che ancora oggi vi scorrono al di sotto, fino a confluire nel torrente Devero e il fiume Toce le quali acque confluiscono nelle grandiose marmitte dei giganti.

Le marmitte dei giganti

Le marmitte dei giganti sono un agglomerato di rocce bianche che affiorano dall’acqua e sono visibili dall’alto seguendo un sentiero di destra raggiungendo il ponte di Maiesso, sempre grazie alla erosione e alla spettacolare potenza delle acque insieme ai detriti, le rocce sono state levigate per anni, formando le pozzi perfettamente lisce quali appaiono tutt’oggi, insomma è un ‘altro spettacolo unico della natura.

Curiosità

Crodo, nota località dove è prelevata l’acqua per le famose bibite gassate, tra queste il nostro aperitivo analcolico più famoso e gradito al mondo, cioè il Grodino.

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Author: Concetta Verde

Nasce nel 1970 a Gricignano di Aversa, un paese del casertano. Da sempre ha amato l‘arte in ogni sua forma e predilige la pittura, la poesia e la fotografia. Viaggia spesso alla scoperta di nuovi luoghi, usi, costumi, linguaggi e persone di diversa cultura che immortala nella mente e nei suoi scatti fotografici. Ha partecipato a diverse mostre di pittura e concorsi di poesia (finalista al concorso Il Federiciano) con l’Aletti editore e con la casa editrice Pagine e Poesie. Affezionata da sempre alla sua fotocamera, raccoglie tanti scatti che gli consentono di partecipare a diversi concorsi fotografici, ultimo all’Urban Photo Awards che ha selezionato una sua foto per una mostra itinerante.