Prima di analizzare e poi definire che tipologia di vino abbinare alla degustazione del dolce pasquale “la Colomba”, è fondamentale conoscere prima etimologicamente il prodotto, dalla classica alle varianti.
La colomba pasquale: un grande dolce classico della tradizione, tra miti e leggende.
E’ uno dei dolci più conosciuti d’Italia, consumati appunto solo nel periodo pasquale.
Ogni regione da quando è stato prodotto la prima volta, ha apportato delle varianti migliorative, e degli abbinamenti con il vino molto interessanti.
Perché a Pasqua si mangia la colomba pasquale?
Secondo la Bibbia fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare l’avvenuta riconciliazione fra Dio e il suo popolo.
La colomba rappresenta la pace.
Dove nasce la colomba pasquale?
La colomba pasquale nasce a Milano nei primi del ‘900 quando l’azienda Motta per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta del panettone inventò un altro tipo di dolce, molto simile a panettone natalizio ma destinato alla Pasqua.
Nel 1930, l’azienda commissionò a un artista pubblicitario il disegno di un manifesto per quel dolce, e siccome era destinato a Pasqua fu inventato il dolce a forma di colomba e da allora fu prodotto in quantità industriali.
Da quel giorno tanti pasticceri hanno prodotto tantissime colombe anche a livello artigianale, con diverse varianti.
Esistono ormai le più variegate e originali versioni della colomba, ma quali sono gli ingredienti della colomba pasquale tradizionale?
Gli ingredienti immancabili della colomba sono senza dubbio l’uvetta e i canditi.
L’impasto, infatti, è arricchito dalla presenza soprattutto di scorzette d’arancia candita e uvetta.
La glassa di zucchero, che ricopre la colomba, invece, è guarnita con mandorle, intere o a lamelle, e nocciole.
Ci sono poi colombe farcite con la crema, con la frutta secca, con farcitura di gocce di cioccolato, creme chantilly, crema alla vaniglia, zabaione o peggio ancora crema al cioccolato rendono l’abbinamento molto difficile.
Per ognuna di queste eventualità bisognerebbe cercare l’abbinamento più adatto, valutando tutti gli ingredienti del dolce, correndo comunque il rischio di non fare la scelta giusta!
La colomba pasquale, classica, è sicuramente contraddistinta da una dolcezza non troppo marcata, che è da attribuire alla copertura di glassa di zucchero più che all’impasto stesso e da una certa succulenza indotta, in quanto la masticazione dell’impasto, secco, induce salivazione.
Come abbiamo visto, però, al di là della dolcezza, le sfumature di sapore date dall’arancia candita e dall’uvetta sono fortemente caratterizzanti e la preparazione risulterà avere anche una leggera aromaticità.