I Bagni San Filippo devono il proprio nome alla chiesetta del paese dedicata a San Filippo Benizi.
La località termale è situata nella Toscana meridionale alle pendici del Monte Amiata.
Proprio nel parco naturale della Val d’Orcia, in una zona di grande interesse paesaggistico e naturalistico.
Post in breve
Le sorgenti nei Bagni San Filippo
Le sorgenti calde e libere chiamate anche Fosso Bianco, dove le diverse sorgenti termali, confluiscono in diverse pozze.
Nei Bagni di San Filippo è possibile fare il bagno tutto l’anno e ammirare le formazioni calcaree che per le affascinanti forme hanno ispirato nomi come la balena bianca o il ghiacciaio.
Le qualità delle acqua
Le terme di San Filippo sono la meta ideale per una vacanza rilassante, rigenerante e grazie alle proprietà curative delle loro acque, ricche di zolfo, calcio e magnesio
Le acque solfuree rappresentano un valido rimedio contro molte malattie.
Per arrivarci
L’area è accessibile da una piccola strada del paese, dove si intravedono le prime piscine e le prime formazioni calcaree.
Mentre per vedere la famosa cascata di acqua sulfurea, bisogna attraversare un percorso pedonale immerso nel verde della boscaglia.
Oggi le Terme di San Filippo, con i loro moderni impianti, sono meta ideale per una vacanza rilassante.
Offrono grazie alle proprietà curative delle loro acque, un valido rimedio contro varie affezioni.
Cenni storici
Già noti ai Romani, i Bagni San Filippo si trovano in una zona di grande interesse paesaggistico e naturalistico. I Bagni furono ristrutturati nel 1566 per volontà di Cosimo I de’ Medici.
Furono frequentati anche da altri illustri personaggi appartenenti alla famiglia de’ Medici, come Lorenzo il Magnifico, che vi si recò nel 1485, e il Granduca Ferdinando II, che tentò, nel 1635, di liberarsi da un persistente “mal di capo”.
Delle acque fu compiuta una prima analisi chimica, alla fine del Settecento, da Giorgio Santi.
Nell’Ottocento, Antonio Targioni Tozzetti le studiò accuratamente, mentre Giuseppe Giuli, dopo averne steso una descrizione chimica, ne valutò le proprietà terapeutiche.
Per cui il consiglio è di visitare “La Balena Bianca”, al più presto.
Foto di Salvatore De Rosa
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