Il Castello Aragonese di Baia

Castello Aragonese di Baia
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Il Castello Aragonese di Baia, sorge in una porzione di territorio del comune di Bacoli ed è situato su un promontorio a cinquanta metri s.l.m.

La costruzione del castello fu avviata dagli Aragonesi del Regno di Napoli nel 1495, poco prima dell’invasione dei francesi, di re Carlo VIII.

La progettazione della fortezza e del sistema difensivo, fu affidata alla consulenza dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, molto rinomato per le sue tecniche all’avanguardia.

Post in breve

La posizione strategica della fortezza

Il Castello Aragonese di Baia, si trova in una posizione strategica, dalla quale si domina tutto il Golfo di Pozzuoli.

La splendida veduta dalla terrazza del Castello di Baia

La storia del Castello di Baia

In epoca romana la collina era occupata da un complesso residenziale, attribuito ad una “Villa di Cesare”.

I resti della residenza romana furono distrutti o inglobati nell’attuale fortezza.

L’edificio mantenne la sua funzione di fortezza militare nel periodo del vicereame spagnolo (1503-1707), del dominio austriaco (1707-1734), e infine del regno borbonico (1734-1860).

Durante la Repubblica Partenopea nel 1799, una flotta inglese tentò ma inutilmente di strapparlo ai francesi e ai repubblicani napoletani che lo presidiavano.

Dopo l’unità d’Italia (1861), per il castello subentrò un periodo di lenta decadenza e d’inesorabile abbandono, perché considerato non più utile a scopi militari.

Infatti, il castello passò nel 1887 sotto l’amministrazione di vari ministeri: prima quello della Marina, poi degli Interni, e infine della Difesa.

Il Real Orfanotrofio Militare

Nel 1927 lo Stato ne dispose la concessione al Reale orfanotrofio militare e per questa nuova destinazione d’uso, vi furono eseguiti numerosi lavori di ristrutturazione.

Durante la seconda guerra mondiale il castello fu utilizzato come carcere militare e come soggiorno per prigionieri di guerra.

L’orfanotrofio militare rimase all’interno del castello fino al 1975, passando quindi sotto la gestione della Regione Campania.

In occasione del terremoto dell’ Irpinia del 1980, il castello fu occupato parzialmente per alcuni anni da famiglie di terremotati.

Nel 1984 è stato definitivamente consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta perché diventasse sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei.

Museo Archeologico dei Campi Flegrei

Il Castello di Baia, è posto in posizione centrale tra i principali siti archeologici dei Campi Flegrei.

Infatti, si trova in prossimità delle Terme di Baia, della tomba di Agrippina ed a metà strada fra Cuma e Pozzuoli.

Per questo motivo è stato scelto a giusta ragione come sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei.

In esso, si prevede la progressiva esposizione topografica dei più espressivi reperti rinvenuti nei siti archeologici dell’area flegrea.

Le sale finora attivate, contengono: il Sacello degli Augustali di Miseno; i gessi rinvenuti alle terme di Baia; il Ninfeo di Punta Epitaffio a Baia ed alcuni accessori di vita quotidiana risalente all’ epoca greca di Cuma ed all’epoca romana di Miseno.

La quantità di reperti rinvenuti ed ancora in fase di restauro, faranno in modo da ampliare le magnificenze artistiche da ammirare nel museo.

Si consiglia la visita al castello soprattutto per le opere d’arte esposte ma anche per lo splendido panorama di cui si gode, dalle sue terrazze.

Fonti:

  • WIKIPEDIA
  • Note e studi dell’autore

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Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.