Vangelo e Meditazione della III DOMENICA AVVENTO – ANNO B

Messa del Giorno III DOMENICA DI AVVENTO – GAUDETE – ANNO B
Print Friendly, PDF & Email
Durata della lettura: 3 Minuti

Vangelo e Meditazione della III^ DOMENICA DI AVVENTO – GAUDETE – ANNO B a cura di Don Giacomo Equestre.

Post in breve

Dal Vangelo secondo Giovanni 1,6-8.19-28

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?».

Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo».

Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose.

Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.

Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».

Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore

Meditazione

Mandato da Dio!

È una espressione che mi dà una grande consolazione e mi invita a ripensare la mia storia personale, fatta di piccoli incontri e piccole esperienze che messi insieme fanno la mia vita.

Giovanni Battista per l’evangelista Giovanni è mandato da Dio, per dare una testimonianza a qualcosa che è più grande di lui, ma che punta proprio su Giovanni, questo semplice e pover’uomo nel deserto, per manifestarsi.

Nel dialogo tra Giovanni e gli inviati dei Giudei, Giovanni è prima di tutto preoccupato a dire quello che non è (“non sono il Cristo”, “non sono Elia”, “non sono il profeta”) pur avendo la possibilità di farlo e in questo modo accentrare l’attenzione su di sé.

Giovanni per rispondere alla domanda che gli fanno (“tu chi sei?”), trova nelle parole del profeta Isaia la risposta: una voce nel deserto, un annunciatore che invita a dare spazio a Dio!

Come dice il Vangelo, Giovanni non è la luce e non è tutto quello che gli attribuiscono gli altri.

Giovanni Battista è uno che indica con le proprie parole e con la propria vita Qualcuno di più grande che sta oltre ma nello stesso tempo vicino.

Voglio fidarmi di Giovanni Battista come hanno fatto tanti suoi contemporanei che andavano da lui a farsi battezzare e iniziavano un cammino di conversione sincero e non di facciata.

In tanti accorrono nel deserto (luogo simbolico per gli ebrei che richiamava il cammino lungo e faticoso di liberazione) per ritrovare una nuova strada per la fede e la vita.

Voglio fidarmi anche di tanti “Giovanni Battista” che Dio manda nella mia vita per invitarmi a cambiare, crescere spiritualmente e umanamente.

E come faccio a riconoscere che sono veramente mandati da Dio?  

Proprio come Giovanni Battista alla fine non indicano sé stessi, non mi portano alla dipendenza mentale e non sono accentratori per tornaconto personale.

Chi è mandato da Dio come il Battista, è colui che, attraverso quello che fa e quello che dice, libera il prossimo, indica la strada e lascia andare, e mi fa sentire Dio vicino.

E anche io sono mandato da Dio quando aiuto qualcun altro a trovare il proprio posto nel mondo e gli faccio sentire Dio vicino, senza essere io Dio e senza mettere me al primo posto di tutto.

Questa è la vera testimonianza cristiana, questo mi fa essere “mandato da Dio”.

Leggi altro di Don Giacomo Equestre

Foto: Bott. laziale (1574), Affresco con Santa Lucia

Beni Culturali Ecclesiastici in Web

Author: Don Giacomo Equestre