La Fontana del Sebeto, il mitico fiume di Napoli

La Fontana del Sebeto
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Post in breve

La Storia della Fontana

La fontana del Sebeto è una delle fontane monumentali di Napoli e si erge in largo Sermoneta, al termine di via Francesco Caracciolo.

Fu costruita nel 1635 per volere del viceré Emanuele Zunica e Fonseca, su progetto di Cosimo Fanzago ma l’esecuzione dei lavori fu invece affidata ai figli, in particolar modo ci lavorò, il figlio Carlo Fanzago.

La sua originaria collocazione era alla fine della strada Gusmana, detta in seguito salita del Gigante (oggi via Cesario Console), addossata ad un muraglione che affacciava sul sottostante arsenale e posizionata in modo tale da essere di fronte a via Santa Lucia.

Nell’anno 1900 la fontana fu smontata e solo nel 1939 fu ricomposta nell’attuale collocazione, dopo che negli anni trenta fu realizzata la colmata del tratto finale di via Caracciolo.

La base della fontana è tutta in piperno; la parte superiore è composta da tre vasche in marmo, di cui la centrale è quella più grande ed aggettante. Su di questa si ergono due mostri marini dalle cui bocche sgorga l’acqua.

La scultura di rilievo è situata al centro ed è rappresentata da un vecchio ignudo, simboleggiante il mitico fiume Sebeto, l’antico corso d’acqua che scorreva nel cuore della città.

I due tritoni ai lati della fontana hanno sulle proprie spalle delle buccine che gettano l’acqua nelle vasche laterali. A completare la fontana vi è una lapide, sormontata dai tre stemmi del viceré, del Re di Spagna e della città di Napoli.

Il Sebeto è un nome antico che evoca la storia dei primi insediamenti partenopei.

Il Sebeto

L’antico nome, Sepeithos  era su alcune monete, coniate tra il V e il IV sec. a.C. riportanti la scritta “Sepeithos” sul fronte e “Neapolites” sul retro,  l’immagine riportata era quella di un giovane con un corno in fronte e i capelli trattenuti da una bandana.

Al corso d’acqua dal nome antico la Città di Napoli dedicò un vero e proprio culto, ma il fiume deve la sua rinomanza e la sua fama alle celebrazioni di poeti del calibro di Virgilio che lo tramanda a noi con il nome di “Sebthide Ninpha” nel VII°  libro dell’Eneide e del Petrarca venuto a Napoli nel 1340 proprio per decantarne le fresche acque.

La Storia

Recenti studi confermerebbero che il fiume Sebeto nasceva dal Monte Somma e per la precisione dalla grotta detta “delle Fontanelle del Cancellaro nel fondo della Preziosa“.

Le acque sorgive erano incanalate in parte nell’acquedotto della Bolla, mentre le restanti scorrevano nelle campagne di Napoli attraverso gli attuali comuni di Casalnuovo, Volla e Casoria per poi sfociare nel Mare, dopo uno scorrere lento e tortuoso attraverso le campagne di Neapolis.

Il Mare di Napoli alle spalle della fontana.

Quindi il Sebeto era un fiume di risorgiva ed era alimentato anche da altre sorgenti, come quelle di Lufrano che man mano incontrava nel suo percorso.

Alcuni storici ci dicono che il Sebeto, sarebbe sparito a causa di una gran tempesta, un lungo nubifragio, avvenuto il 25 novembre 1343 ai tempi della Regina  Giovanna I° D’Angiò.

Altri cenni storici ci vengono da Nicolò Carletti, famoso architetto e filosofo del Settecento.

Basandoci sulle sue conclusioni, tratte da documenti di antichi patti e considerazioni sulla natura geologica e su vicende che riguardarono la città stessa, il Carletti scriveva che il fiume Sebeto, venne “sotterrato” per il totale innalzamento di quella parte di suolo, a causa di una lenta azione dei terreni paludosi e di un terribile terremoto avvenuto nel novembre del 1343.

Da allora sembra che il Sebeto sia sempre pronto a sgorgare in molti luoghi della città.

Molti lo individuano nel rigagnolo, sito in Via delle Industrie che poi si va ad incalanare sotto il Centro Direzionale di Napoli.

Fonti:

  • WIKIPEDIA
  • NAPOLIFLASH24

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Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.